Mindfulness e autostima sono ambiti di ricerca oggi sempre più studiati in psicologia.
Sappiamo quanto la Mindfulness faccia bene su diversi fronti, ma, fra i tanti effetti della Mindfulness, vale la pena approfondire quanto essa sia in grado di influenzare la nostra autostima.

Che cos’è la Mindfulness
La Mindfulness è una pratica di consapevolezza oggi considerata come trattamento elettivo per ansia e stress. La Mindfulness migliora sensibilmente le nostre vite, aiutandoci a ritornare a noi stessi. Grazie alla sua semplicità la pratica della Mindfulness può essere facilmente appresa e, se praticata, può garantirci livelli di benessere soggettivo e oggettivo sempre maggiori.
I miglioramenti che possiamo raggiungere sono oggettivi e documentati da migliaia di ricerche, che attestano quanto la Mindfulness cambi la struttura stessa del nostro cervello. Di certo gli effetti che sperimentiamo, con una pratica costante, sono anche soggettivi e hanno a che fare, soprattutto, con la percezione di noi stessi. Praticando cambia sempre più l’immagine di noi stessi e, secondo sempre più ricerche, anche i nostri livelli di autostima.
Mindfulness e autostima risultano così profondamente connesse.
In questo corso gratuito online di Mindfulness spiego, nel dettaglio, cosa sia la Mindfulness e come iniziare a praticare.
Che cos’è l’autostima e perché è così importante
Tutti sappiamo intuitivamente cosa l’autostima sia, ma approfondendo comprendiamo quanto essa possa essere un costrutto complesso e articolato. Nella nostra vita possiamo sentirci capaci e efficaci in differenti ambiti, in altri meno. Ciò può portarci ad avere un’autostima diversificata in relazione ai diversi aspetti.
La somma delle “diverse immagini di noi stessi” andrà a concorrere in quella che possiamo definire la nostra autostima “globale”. Questo, in base anche al valore che daremo ai diversi ambiti. Posso avere difficoltà sul piano professionale, ma riuscire a vivere molto bene le relazioni affettive. Se questo è per me maggiormente importante, ecco che la mia autostima “globale” potrà essere preservata.
Una buona autostima può fare la differenza nella nostra vita, aiutandoci a sviluppare una sempre maggiore percezione di autoefficacia, maggiore resilienza e capacità di realizzare i nostri obiettivi. Se abbiamo “fiducia in noi stessi”, sperimenteremo sempre più emozioni positive e cresceremo con più sicurezza nel cammino della vita.
Gli studi su Mindfulness e autostima
Gli studi che hanno cercato di sondare la connessione fra Mindfulness e autostima sono diversi. La maggior parte di essi hanno semplicemente approfondito la correlazione fra livelli di autostima e l’esperienza di Mindfulness, intesa come la capacità di raggiungere uno stato di pienezza della consapevolezza mentale.
Le ricerche hanno mostrato come le persone che raggiungono livelli di maggiore consapevolezza raggiungono anche livelli più alti di autostima. Altri studi hanno misurato i livelli di autostima percepita prima e dopo sessioni anche brevi di Mindfulness, confermando la profonda connessione fra Mindfulness e autostima.
La Mindfulness sembrerebbe aiutarci nel gestire sempre meglio le emozioni positive e negative che sperimentiamo nella vita, aiutandoci, fra l’altro, ad avere una visione più stabile di noi stessi.
Perché Mindfulness e autostima sono così collegate
Per comprendere le ragioni per cui Mindfulness e autostima sono così collegate, può essere utile un approfondimento. La Mindfulness ci aiuta a tornare alla realtà, questo è il suo grande effetto. La Mindfulness ci libera da tutti quei pensieri, stati d’animo e abitudini, che costantemente ci allontanano da noi stessi. La domanda è: “quanto l’autostima dipende dalla nostra capacità di essere nel presente?”
In realtà moltissimo. Noi esseri umani siamo esseri completi in noi stessi, con un grande potenziale che necessita solo di essere coltivato e espresso. La pratica, la dedizione e l’impegno possono aiutarci a raggiungere grandi obiettivi, in tutti i campi dell’esperienza. la concentrazione, in particolare, è quella competenza fondamentale che, se raggiunta, può aiutarci sempre più ad eccellere.
Viceversa, quando siamo presi dalle difficoltà di ogni giorno, lontani da noi stessi, distratti o annoiati, ci perdiamo, divenendo sempre meno abili nell’investire sul nostro potenziale e sulla nostra crescita personale. Più ci perdiamo, vittime di rimuginio e ruminazione, e più diminuisce la nostra percezione di autoefficacia e la nostra effettiva capacità di intervenire nella nostra vita.
Controllare la nostra mente
D’altro canto, se è la “mente a pensarmi”, anziché essere io ad utilizzarla per migliorare la mia vita, è naturale poter immaginare gli effetti di questo a lungo termine. La Mindfulness ci insegna a controllare lo strumento fondamentale che possiamo utilizzare nella vita per farla diventare così come vorremmo. La mente ha un potere incredibile, creativo e distruttivo, per poterne usufruire appieno dobbiamo imparare a controllarla, anziché esserne vittime.
Quando si inizia a praticare la Mindfulness si chiudono gli occhi e si porta l’attenzione al respiro. Già da subito ci accorgiamo, così facendo, di quanti processi di pensiero, emotivi, fisici, costantemente avvengano sotto la nostra soglia di attenzione. Più pratichiamo e più questi processi divengono evidenti e, conseguentemente, modificabili. Questo passaggio non è certo scontato all’inizio, ma, continuando a praticare, diviene chiaro come la crescita della consapevolezza ci permetta di influenzare gli automatismi appresi in passato, modificandoli.
Questo processo ci permette di controllare sempre più la nostra mente. Meditando il nostro cervello cambia, permettendoci di avere sempre più controllo su esso stesso. In questo post ho spiegato come la Mindfulness cambia il nostro cervello.
Usare la Mindfulness per far crescere l’autostima
Più aumenta il controllo su noi stessi e sui nostri processi interni e più diveniamo in grado di cambiare la nostra vita. Questo ha delle ripercussioni evidenti sui nostri livelli di autostima. Più aumenterà il mio senso di “essere agente” del cambiamento e più mi sentirò capace di determinare il mio destino.
La mia autostima potrà così crescere sempre più. La bassa autostima nasce proprio da una cattiva percezione di me stesso, distorta da esperienze precedenti che ancora mi condizionano. Praticando potrò imparare a valutare meglio me stesso e a scegliere, grazie alla maggior serenità raggiunta, di intervenire in quelle aree in cui posso riconoscermi ancora meno capace.
Mindfulness e autostima, ridurre il giudice interiore
Un altro effetto che la pratica di consapevolezza avrà sulla percezione di noi stessi sarà la riduzione del giudice interiore. Il giudice interiore è spesso un’istanza forte dentro di noi. Passiamo vite intere a dirci che non andiamo bene, che non siamo abbastanza, che dovremmo essere, o fare, di più.
Questo costante giudice interiore ci accompagna, facendoci sperimentare emozioni negative e limitando la nostra percezione di autoefficacia. L’autostima viene chiaramente danneggiata da un giudice interiore troppo sviluppato.
La Mindfulness aiuta molto in questo, aiutandoci a ridurre il continuo giudizio su noi stessi. Riducendo pensieri e emozioni negative, la Mindfulness riduce l’azione del giudice interiore, aiutandoci nella disidentificazione da quei pensieri nefasti che ci limitano.
Questo accade grazie alla riduzione di attività di regioni del cervello legate all’autovalutazione e all’analisi come la corteccia prefrontale mediale.
Mindfulness e autostima, ridurre i dubbi
Un altro grande nemico dell’autostima è il dubbio. Se sproporzionato e costante il dubbio riduce la nostra forza, rendendoci deboli e insicuri. Imparare a gestire i nostri dubbi nella vita è importante. Per farlo, ancora, il controllo della mente ci verrà notevolmente in aiuto. Controllando pensieri e stati interni, possiamo sviluppare un maggior controllo dei nostri dubbi.
Uno dei passaggi che sempre affrontiamo iniziando a praticare la Mindfulness è proprio quello del dubbio. “Sarò in grado?”. “Sarà utile?”. “Riuscirò a cambiare?”. Questi sono solo alcuni dei dubbi che spesso affollano la mente di chi inizia praticare la consapevolezza.
Imparando a fermarci, e a stare sul presente, sviluppiamo la capacità di selezionare i nostri stati interni, decidendo a cosa dare energia e che cosa iniziare a limitare. Sempre studiando il cervello di persone intente a meditare, si è notato un aumento dell’attività in regioni del cervello legate alle esperienze momento per momento, come la corteccia prefrontale laterale e, in particolare, l’insula