Psicologo Milano, piazzale Loreto, stazione centrale

Il mio lavoro clinico come psicologo a Milano

Come Psicologo a Milano in zona piazzale Loreto, stazione centrale, offro un servizio di consulenza psicologica, sostegno e psicoterapia per adulti e minori.

Grazie ad una consulenza psicologica o a un percorso di sostegno, è possibile affrontare diversi temi. Fragilità, paure, insoddisfazione, desiderio di migliorarsi, desiderio di conoscersi meglio, ma anche ansia, depressione, fobie, attacchi di panico, stress, relazioni disfunzionali, difficoltà familiari, relazioni di coppia, relazioni genitori-figli, accompagnamento alla morte, gestione del lutto, affrontare e superare le crisi, più in generale la sofferenza e tutte le sue molteplici forme.

I primi incontri sono in genere dedicati per delineare che tipo di percorso potrà essere intrapreso. In questa fase iniziale vengono definiti i punti cruciali e valutati insieme quali obiettivi possano essere raggiunti. Altro aspetto importante che viene considerato è quello relativo al tempo. In base agli obiettivi e ai nodi cruciali emersi durante la fase di consultazione iniziale viene definita, a grandi linee, la frequenza degli incontri e un tempo massimo dopo il quale effettuare una prima valutazione sull’andamento del percorso.

I percorsi che propongo permettono di andare alla radice del problema. Di comprendere quali siano i temi cruciali della nostra vita e acquisire gli strumenti necessari per affrontarli. Grazie alla relazione instaurata è possibile andare sempre più in profondità, riuscendo, nel qui e ora della relazione, ad affrontare e risolvere temi del passato, riprogettando il futuro.

Perché chiedere aiuto psicologico

Spesso certi modelli appresi, certi veri e propri condizionamenti, ci impediscono di impostare la nostra vita così come vorremmo che fosse. In questi casi è necessario utilizzare strumenti appropriati che permettano di avviare un processo trasformativo che sia in grado di porre basi stabili e durature per costruire un futuro più coerente con le nostre più intime aspettative.

A volte nella vita può capitare di trovarci in momenti di difficoltà. Eventi specifici particolarmente stressanti o dolorosi, come anche abitudini o modalità di pensiero radicate e consolidate nel tempo, possono causare molta sofferenza. Portandoci a percepire un senso d’impotenza di fronte al dolore.

Lo Psicologo può aiutare in questo e divenire un riferimento importante. In grado di offrire uno spazio adeguato in cui le persone possano riappropiarsi pienamente della propria vita.

Una delle motivazioni principali che, in genere, possono suscitare il desiderio di intraprendere un percorso psicologico, è quella di poter vivere con maggiore pienezza e felicità la propria vita. Troppo spesso ci troviamo in difficoltà, presi da sofferenze di cui non conosciamo nemmeno l’origine.

Comprendere la via che conduce a se stessi

Come psicologo il mio obiettivo è di aiutare a comprendere la via che conduce a sé stessi. Divenire sempre più consapevoli dei movimenti interiori che portano a generare sintomi o malesseri di vario tipo. Un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia serve quindi a mostrare la via, ma anche a fornire tutta una serie di strumenti utili per divenire sempre più autonomi nel riconoscere e gestire i propri stati interni.

Lo psicologo migliore

Qual’è il ruolo dello psicologo oggi

Iscritto ad uno specifico albo, lo Psicologo, vincolato dal segreto professionale, è un professionista della relazione che opera per favorire il benessere. Il suo compito principale è quello di aiutare le persone a divenire maggiormente consapevoli di sè e degli altri, sostenendole in un percorso di riappropriazione di senso. L’obiettivo dello psicologo è quindi quello di favorire il cambiamento, potenziare le risorse e accompagnare individui, coppie e famiglie verso una maggiore soddisfazione di vita.

Lo psicologo è una figura relativamente giovane e ancora poco conosciuta nella nostra società. Lo psicologo prima di tutto si occupa di benessere e non, come molti ritengono, solo di malattia. In molti credono che chi va dallo psicologo lo faccia perchè sta molto male o peggio perchè è appunto malato. L’effetto di questi luoghi comuni fa vivere ad alcuni la scelta di chiedere aiuto a un professionista come un cedere, un’accettare una sconfitta, con conseguenti sentimenti di vergogna e paura di essere giudicati. O, peggio, di poter essere etichettati come diversi.

In realtà nel mio lavoro di psicologo Milano ho avuto l’opportunità di conoscere persone stupende che grazie al proprio impegno e alla propria dedizione hanno cambiato la loro vita dimostrando forza e tenacia straordinari.

In questo video spiego meglio la differenza fra lo psicologo – psicoterapeuta e le diverse altre figure della salute mentale.

Lo psicologo lavora sulle competenze

Nel caso sia necessario lo psicologo sa affrontare temi e situazioni del passato o del presente che causano sofferenza ma il suo intervento dev’essere principalmente teso a riportare o a far trovare il benessere qui e ora, ponendo le basi perché ciò si mantenga nel futuro.

Il focus primario è quello di mobilitare le risorse, permettere che le energie sopite riprendano a circolare, gli obiettivi di vita raggiunti. Chi va dallo psicologo vuole un aiuto per migliorare la propria vita, vuole investire su di sè. Mosso dal bisogno di crescere e raggiungere quella felicità che sente il diritto di poter vivere.

Come imparare a cambiare

Tutti nella vita ci troviamo prima o poi a chiedere un aiuto, anche perchè un “libretto di istruzioni” per vivere non viene dato in dotazione e, spesso, è molto difficile trovare le risposte. In fin dei conti, anche il solo poter raccontare tutti i nostri problemi ad una persona, sapendo che questa non potrà mai parlarne con nessuno, potrebbe rivelarsi un’esperienza molto liberatoria. Se poi si ha la fortuna di incontrare qualcuno veramente in grado di ascoltarti  e comprenderti, senza giudizio, in grado di legittimarti veramente ad essere, nel qui e ora, così come sei, offrendoti tutta la sua competenza tecnica a seconda delle diverse tematiche, ecco che questa potrebbe essere un’esperienza del tutto nuova, fonte di ispirazione e trasformazione.

Andare dallo psicologo: in crisi o di fronte a una scelta?

“Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”

Albert Einstein, “il mondo come io lo vedo” 1931

Il termine krisis deriva infatti dal verbo krinein, “separo” o, in senso ampio, “decido” ed è questo che offre la crisi. Nella vita ciascuno di noi vive fasi di passaggio in cui è necessario fare delle scelte, cambiare, rinnovare. Lo psicologo, in quest’ottica, non è altro che un facilitatore del cambiamento che, utilizzando metodi differenti, aiuta la persona nel processo di scelta.

I metodi utilizzati dallo psicologo possono essere svariati, in relazione ai differenti approcci utilizzati. Molto utili ad esempio in quest’ambito, sono semplici esercizi in cui la persona ha modo di sperimentare nel corpo quale scelta possa essere migliore.

Scegliere fra più alternative

Uno dei problemi che si incontrano quando ci si trova a voler scegliere fra due alternative, è quello di ritenere che una continua analisi razionale sui diversi risvolti che ogni scelta comporterebbe, possa essere il modo migliore per trovare una soluzione. In realtà, continuare ad utilizzare solo un’intelligenza analitica può spesso avere l’effetto controproducente di affaticarci, portando a percepirci con minori risorse.

La nostra mente è come intasata, un rumorio sottostante continua a tenerla occupata, impedendoci di affrontare e vivere con pienezza i diversi momenti della giornata: in famiglia, al lavoro e nelle relazioni in generale. Di fronte ad una scelta, invece, una buona strategia quò essere quella di astrarsi dalla situazione stessa, osservarla da un altro punto di vista, lasciarci il tempo di “sentire” come potremmo stare nelle diverse possibilità, permettere ad un’intelligenza più profonda, emotiva, di mostrarci la via più sensata da intraprendere. Un tale atteggiamento può rivelarsi una risorsa molto utile, in grado di preservarci da diverse difficoltà e agevolarci nella vita.