Tutti abbiamo bisogno di essere amati. Tutti sentiamo, nelle diverse fasi della vita, la necessità di rapporti autentici e profondi, di piena accettazione. Il concetto di amore è spesso vago e poco articolato, ma esprime chiaramente il messaggio. Ciascuno di noi sente, fin da bambino, il bisogno di ricevere attenzione, cura, gentilezze, vicinanza affettiva, più in generale amore.
Secondo Balint, un grande psicanalista del secolo scorso, i bambini sentono il bisogno profondo di riceve amore incondizionato e, quando questo viene meno, continuano a ricercarlo per il resto della loro vita.

Che cosa possiamo intendere per amore?
Ma volendo chiarire meglio il concetto di amore incondizionato potremmo dire che ciò che sentiamo il bisogno di sperimentare è più uno stato di coscienza di pace, coerenza, serenità, quiete. Condizioni che la anche la ricerca scientifica sta dimostrando sempre più essere fondamentali per il sano sviluppo dei bambini.
In particolare gli studi sull’attaccamento di Jon Bowlby, come anche correnti di studio analoghe che hanno messo in evidenza le reali interazioni fra madre e bambino, mostrano quanto il concetto di amore sia veicolato da tutta una serie di attenzioni non scontate, che, se presenti, permettono un più sano e armonico sviluppo del bambino.
Lo stesso Bowlby introdusse le sue riflessioni in un libro intitolato “Child Care and the Growth of Love” (la cura del bambino e la crescita dell’amore). L’amore è espresso da una serie di cure e attenzioni che sono oggi misurabili osservando nel dettaglio le interazioni madre bambino.
Le interazioni che fanno crescere
In particolare le interazioni che permettono una crescita più armonica e “sicura” del bambino hanno come caratteristica fondamentale l’attenzione, la presenza consapevole dell’altro. La madre, o comunque il “care giver” hanno il compito di offrire attenzione consapevole all’altro che gli permetta di sentirsi visto e riconosciuto. L’adulto ha l’importante compito di aiutare il bambino a riconoscere i propri bisogni, le proprie necessità, su tutti i livelli, vedendole per primo. Il bambino può così fare l’esperienza di sentirsi visto, accolto, capito, in definitiva amato.
Anche il limite in una relazione amorevole è essenziale ma anch’esso dev’essere calato nella realtà dell’altro. Attuato perché utile allo sviluppo del bambino. Esperienze del genere permettono al bambino di sentirsi amato e di andare così a colmare quel naturale bisogno di amore che, se soddisfatto, permette di far crescere sicurezza e fiducia in se stessi.
Quando l’amore manca e il bisogno di essere amati cresce
Quando questo amore, nelle sue tante declinazioni, viene a mancare, il bisogno di essere amati diviene sempre più pressante. Crescendo possiamo continuare a sentire quella carenza, che può strutturarsi in una forma di insicurezza, bassa autostima, o peggio vergogna e giudice interiore.
Da adulti quel bisogno percepito potrebbe condurci a sviluppare una forma di dipendenza affettiva o a rimanere invischiati in relazioni tossiche, pur di percepire attenzione dall’altro.
In questi casi una via di uscita potrebbe essere quella della psicoterapia e, grazie ad essa, quella di rielaborare il passato. Di riconoscere il nostro naturale bisogno di essere amati e imparare a ricercarne soddisfacimento all’interno di relazioni più sane e mature.
Grazie al lavoro terapeutico possiamo affrontare gli ostacoli della vergogna o della paura di non essere abbastanza, false credenze strutturate in noi a causa della carenza stessa d’amore.
Colmare il bisogno di essere amati
Ciò che dobbiamo imparare a fare è colmare il bisogno di essere amati. Non sempre si ha la fortuna di incontrare persone in grado di amare, ma ciò che possiamo maggiormente comprendere e che siamo noi i primi a poter imparare ad amare.
Anche senza aver avuto relazioni piene e appaganti, possiamo intraprendere un’importante percorso di crescita e trasformazione di noi stessi, divenendo consapevoli di quanto il bisogno di amore insoddisfatto ci abbia portato a sviluppare false credenze o “posture” negative della mente.
Riconoscendo tali limiti possiamo iniziare a cambiare. Erich Fromm, un altro grande psicoanalista, sosteneva che l’uomo sia chiamato a “partorire se stesso”. Da adulti la nostra possibilità sta nell’accorgerci delle nostre carenze e imparare per primi a colmarle. Se per primi impariamo ad amarci possiamo recuperare quell’amore mancato e sviluppare sempre più sicurezza e fiducia nella vita.
Imparare ad amarci
Anche in questo caso “imparare ad amarci” non dev’essere solo un concetto vago. Si tratta di introdurre nella nostra vita buone abitudini, che sottintendano proprio quella volontà di amarsi. La meditazione, lo sport, buone relazioni, investire sulla nostra crescita personale, sono tutte azioni concrete che possiamo mettere in atto per prenderci cura di noi stessi e, per primi, andare a sviluppare quell’amore che può esserci mancato.