Relazioni tossiche: come uscirne o, meglio, evitarle

Le relazioni tossiche sono relazioni che ci opprimono, indebolendoci e facendoci sentire sempre peggio. Al pari di una droga esse possono all’inizio sembrare coinvolgenti o interessanti ma presto rivelano tutto il loro potenziale distruttivo.

Relazioni tossiche - Enrico Gamba

Il potere nocivo delle relazioni tossiche

Le relazioni sono importantissime nella nostra vita. In esse cresciamo e apprendiamo le regole che utilizziamo per interpretare e vivere nel mondo. Nell’arco della vita siamo immersi nelle relazioni ed esse ci plasmano facendoci diventare ciò che siamo.

Ma che cosa accade quando siamo immersi in relazioni disfunzionali, tossiche, che anziché nutrirci ci danneggiano?

Noi esseri umani tendiamo costantemente ad adattarci. Questi adattamenti avvengono in relazione all’ambiente in cui siamo immersi. E dell’ambiente ciò che maggiormente ci influenza sono le relazioni e le dinamiche che in esse si svolgono. Adattandoci cambiamo, assimilando modi di fare ed essere in cui ci identifichiamo sempre di più.

Chiaramente l’influenza delle relazioni tossiche avrà un impatto più o meno intenso in base a diversi fattori soggettivi. In realtà la “tossicità” stessa delle relazioni dipende in parte da noi stessi, dal modo in cui reagiamo ad esse.

In generale però, soprattutto in fasi della vita in cui siamo poco in grado di autodeterminarci possiamo essere maggiormente condizionati da relazioni che possono danneggiarci.

Questo è ad esempio evidente nelle fasi della crescita, da bambini, quando impotenti dobbiamo semplicemente accettare le relazioni nelle quali ci troviamo a vivere.

Fino a quanto ci possono cambiare le relazioni ?

Completamente. “Dimmi con chi vai, ti dirò chi sei!” Questo vecchio detto racchiude una grande verità. Per analogia o per contrapposizione, tendiamo ad assimilare le relazioni in cui viviamo, trasformandoci sempre più.

Alle volte siamo consapevoli di questo processo ma nella maggior parte dei casi no. Soprattutto le relazioni vissute da bambini imprimono in noi modelli che spesso riviviamo senza rendercene conto.

Per analogia semplicemente riproponendo le relazioni a cui abbiamo preso parte come osservatori o attori principali. Per contrapposizione, sviluppando modelli inversi da quelli a cui siamo stati esposti.

Il classico esempio per analogia è semplicemente il ripetere in età adulta delle tendenze osservate guardando ai nostri genitori. Stando in relazione ad esempio con un genitore ansioso, molto probabilmente potremo sviluppare una stessa tendenza all’ansia.  Per contrapposizione un esempio potrebbe essere quello di chi, avendo passato molto tempo con un genitore molto controllante, da adulto potrebbe sviluppare la tendenza a lasciar eccessivamente andare con i propri figli.

I casi sono sempre infiniti il punto è che le relazioni ti cambiano e lo fanno continuamente.

Come avviene il cambiamento

Oggi sappiamo grazie agli studi sulla neuroplasticità e sul connettoma umano che il nostro cervello cambia. E qual’è l’attività che maggiormente lo influenza? La relazione. Le relazioni ci trasformano e lo fanno nella nostra stessa biologia. Non a caso oggi sappiamo dalla rinomata Università di Harvard che la relazione è risultato l’unico fattore fondamentale predittivo della nostra qualità di vita.

Stare in relazione ci porta ad attivare continuamente diversi centri nervosi che, giorno dopo giorno, riattivati in modo analogo (ma mai uguale), vanno sempre più a “solidificare” percorsi neuronali che tenderanno a riattivarsi con sempre maggiore facilità.

Per questo motivo le relazioni hanno un potere trasformativo così’ ampio. Una volta che la relazione ci cambia tenderemo poi a riproporla continuamente, a meno di non accorgercene ed esercitare la nostra volontà per cambiare.

Come proteggerci dalle relazioni tossiche

Compresa l’importanza delle relazioni e il potere che hanno nel trasformarci, la questione diventa come possiamo proteggerci dalle relazioni tossiche che rovinano la nostra vita. Il primo passo come detto è quello di rendercene conto. La consapevolezza in questo è importantissima e per questo andrebbe esercitata ogni giorno.

I sintomi che potremmo riconoscere per comprendere se ci troviamo all’interno di una relazione tossica sono di certo la confusione, l’irrequietezza o l’apatia, l’alternarsi repentino e alle volte non spiegabile di diversi umori, la tendenza ad un eccessivo rimuginio o ruminazione, l’instabilità nell’immagine di noi stessi.

Questo sono solo alcune delle condizioni che potremmo sperimentare trovandoci all’interno di una relazione tossica.

Ma per poter comprendere meglio come poterle affrontare dobbiamo prima di tutto imparare a conoscerle.

Che cosa sono le relazioni tossiche

Come detto la tossicità di una relazione dipende in prima istanza da noi stessi. Soprattutto in età adulta, la questione diventa come si costruisce la relazione con l’altro. Ogni relazione è unica. Vi sono tante relazioni possibili quante le combinazioni di persone esistenti.

Tuttavia vi sono delle dinamiche riconoscibili in diverse tipologie di relazioni, che ci possono aiutare a comprendere meglio le caratteristiche di una relazione che ci intossica. In buona sostanza si tratta di modalità di relazione negative, svalutanti, che confondono, che mettono in crisi portandoci a perdere di vista i nostri obiettivi o valori fondamentali.

Questa tossicità nasce dal fatto che semplicemente, come spiegato, tendiamo a riproporre le relazioni del passato, per analogia o per contrapposizione riviviamo ciò che non abbiamo rielaborato veramente. Quindi semplicemente, in una relazione con l’altro, entrambi riproporremo vecchi modelli e, alle volte, questi potranno destabilizzarci, metterci in crisi, farci male. La sofferenza nascerà spesso proprio dal fatto che queste relazioni risveglieranno in noi vecchie ferite mai veramente rielaborate. Questioni irrisolte che semplicemente si riattivano facendoci sprofondare nel dolore passato.

Altre volte sono proprio le modalità oggettive portate nella relazione che impongono un forte potere distruttivo: atteggiamenti svalutanti, offensivi, violenti, ricatti morali, manipolazioni. Sono caratteristiche che ben caratterizzano molte relazioni tossiche. Anche in questo caso tuttavia il nostro non riconoscere i segni di questi atteggiamenti è legato allo nostra storia.

Che cosa dobbiamo fare per uscire o meglio ancora evitare le relazioni tossiche

Non esiste una formula specifica. Di certo tuttavia la nostra integrità, intesa come integrazione di tutti gli aspetti di noi stessi, è un fattore fondamentale. Se ho rielaborato il passato e superato ad esempio le difficoltà relazionali vissute con i miei genitori o nella storia della mia infanzia, molto probabilmente riuscirò meglio a riconoscere le relazioni che mi intossicano e addirittura ad evitarle prima che si instaurino nella mia quotidianità.

Se viceversa vivo ancora la tendenza ad una dipendenza affettiva o a ritrovarmi in relazioni anaffettive, perché magari mi sono trovato in situazioni analoghe nel passato senza rielaborarle, molto probabilmente mi ritroverò a vivere le stesse dinamiche.

La questione quindi fondamentale è come sempre quella del conoscere meglio me stesso e in virtù di questa conoscenza, del sapere che cosa mi nutre e che cosa mi intossica dirigere la mia vita. Riconoscere sempre più cosa mi alimenta facendomi crescere e che cosa invece mi debilita minando sempre più le mie sicurezze.

Per uscire quindi da relazioni negative o per evitarle, la prima questione fondamentale è quella del conoscere meglio me stesso. Di riconoscere, ad esempio, quali sono le situazioni in cui mi sento a mio agio e quali invece in cui tendo a stressarmi e a perdere energia.

Stare nel presente come strumento fondamentale per conoscerci

Fra tutte le attività che possiamo compiere per conoscere meglio noi stessi di certo la consapevolezza e lo sviluppo di essa è la migliore. Pratiche come la Mindfulness davvero possono aiutarci profondamente a conoscere noi stessi.

La questione è semplice. Se riesco a stare nel presente riesco anche a sentirmi. Molto spesso le relazioni che intossicano ci mettono in difficoltà perché più di tutto ci portano lontano da noi stessi. la Mindfulness aiuta in modo sistematico a fare l’esatto opposto. Grazie alla pratica costante ci abituiamo sempre più ad ascoltarci, ad essere presenti a noi stessi a ciò che viviamo istante per istante.

Questo è il grande dono della consapevolezza. Dono che può davvero fare la differenza nel proteggerci da situazioni che in alternativa ci danneggerebbero.

Un attività fondamentale per cambiare le nostre relazioni

Un altro passaggio fondamentale che possiamo compiere per liberarci da vecchie tossiche relazioni è quello di usare le relazioni stesse. Come spiegato le relazioni hanno un potere trasformativo davvero notevole. Ma come ci possono danneggiare le relazioni tossiche, allo stesso tempo possono aiutarci profondamente quelle più salutari.

Il punto è quello di cercare di frequentare sempre più persone che stimiamo, valide, coerenti, sensate.

La questione non è di poco conto. “Dimmi con chi vai..“. Le persone che frequentiamo ci cambiamo. Dovremmo sempre impegnarci a frequentare persone di valore. Persone da cui sentiamo di poter apprendere, con cui sappiamo di poter costruire qualcosa di solido e importante.

Troppo spesso sottovalutiamo l’effetto che le frequentazioni di ogni giorno hanno nella nostra vita. Se ad esempio ho troppi contatti, ciò che potrebbe capitarmi è di perdere sempre più il contatto con me stesso.

Una buona pratica da compiere allora nella vita è quella di selezionare le relazioni. Prova anche solo a domandarti: ” Se questa persona non fosse nella mia vita, sarei più forte o più debole?”

Stai con le persone che ti rendono più forte. Trova dei buoni amici e cerca di mantenerli per tutta la vita. Loro per primi ti aiuteranno a riconoscere le relazioni che ti intossicano offrendoti il loro appoggio e consiglio spassionato.

In questo altro video spiego alcune attività che puoi da subito mettere in pratica per lavorare sulle tue relazioni per migliorarle.