Credere in se stessi

Credere in se stessi è una delle qualità fondamentali che ciascuno di noi è chiamato a sviluppare nella vita.

Cosa fa si che semplici persone riescano a compiere imprese memorabili, contro ogni aspettativa di successo, mentre altre, che magari hanno risorse e mezzi notevoli, non riescano a migliorare di molto la propria condizione?

Oggi, per cercare di dare risposte a domande come queste, molte ricerche stanno spostando l’attenzione verso concetti quali la percezione di auto-efficacia, la resilienza o l’autostima. Tutte caratteristiche personali strettamente connesse con la capacità di credere in se stessi.

Per credere in se stessi è a volte necessario uno sforzo

Credere in se stessi è la migliore garanzia di successo nella vita. Ma come un albero che necessita di acqua e luce per poter crescere, anche la capacità di credere in se stessi necessita di essere alimentata con pensieri e esperienze positive.

credere in se stessi

Soprattutto in seguito ad esperienze relazionali che possono aver compromesso la nostra innata autostima, la capacità di credere in se stessi può deteriorarsi, facendoci concludere essenzialmente di non essere in grado di affrontare specifiche situazioni o più in generale la vita.

Nei suoi bellissimi studi sull’attaccamento umano, John Bowlby ha dato avvio, nel secolo scorso, ad una serie di ricerche che hanno ormai dimostrato come già da bambini, grazie soprattutto all’esperienze primarie con i nostri genitori, si apprende, o meno, la capacità di credere in noi stessi.

Come cresce la capacità di credere in se stessi

In base alle relazioni costruite con le nostre figure di riferimento, diveniamo più o meno sereni nell’esplorare il mondo, fiduciosi, o meno, di poter tornare alla nostra “base sicura”.

All’inizio tale base viene rappresentata appunto dai genitori, ma poi, crescendo, viene interiorizzata come una base da cui partire nella vita. Ovviamente genitori sicuri e fiduciosi, piuttosto che preoccupati o evitanti, avranno un impatto completamente diverso sulla costruzione di quest’importante struttura interna.

Ciascuno di noi, crescendo, apprenderà a credere in se stesso, grazie a piccoli esperimenti relazionali, successi e fallimenti di ogni giorno.

La trasmissione della fiducia in se stessi

Come detto le relazioni primarie hanno un ruolo centrale, in alcuni studi successivi è stato addirittura possibile predire lo stile di attaccamento dei bambini, ovvero la loro capacità di affrontare le situazioni della vita con sicurezza, preoccupazione, o tendendo ad evitare le emozioni, ancora prima che questi nascessero, semplicemente intervistando le loro madri e valutando la loro rappresentazione mentale nei confronti dell’attaccamento stesso.

La fiducia in se stessi viene quindi trasmessa, in buona misura, da genitori a figli, in un ciclo continuo, in genere del tutto inconsapevole. E qui la consapevolezza ricopre un ruolo centrale, è infatti grazie ad essa che è possibile spezzare questo stesso ciclo, riuscendo a trasformare la nostra prospettiva.

Il grande ruolo della consapevolezza

In base alle nostre esperienze primarie e al nostro temperamento di base, costruiamo una rappresentazione della realtà e di noi in essa. Grazie ad essa andiamo poi a leggere e interpretare la realtà e gli eventi di ogni giorno. La consapevolezza che svilupperemo rispetto a questo nostro processo interno sarà lo strumento principale per iniziare a trasformare la percezione che abbiamo di noi stessi.

Essere consapevoli vuol dire essere in grado di prendere le distanze e aprire così la strada alla possibilità di scegliere fra ciò che ci alimenta e ciò che invece ci danneggia. Ciò che fa aumentare, o meno, la nostra capacità di credere in noi stessi.

Nonostante le nostre precoci esperienze di attaccamento noi possiamo così cambiare, trasformando quelli che sempre Bowlby ha definito i nostri nodelli operativi interni, quei modelli che ci insegnano essenzialmente le “regole del gioco”, cosa dire, come pensare, come interpretare, come vivere la vita.

Credere in se stessi e Mindfulness

Proprio per la grande importanza della consapevolezza uno degli strumenti che da sempre consiglio per imparare a credere maggiormente in se stessi è la Mindfulness. La Mindfulness è una pratica di consapevolezza, che ci aiuta a divenire sempre più consapevoli di quegli automatismi che troppo spesso condizionano la nostra vita.

Grazie alla sviluppata capacità di riportare l’attenzione al presente, la Mindfulness ci allena ad accorgerci di ogni volta in cui la mente parte per i suoi capricci, allontanandoci dalla realtà.

Ogni volta che iniziamo a giudicarci inutilmente, o ad avere dubbi su noi stessi, o a cedere di fronte alla paura o all’ansietà, permettiamo alla mente di avere il sopravvento, impedendoci di portare avanti con serenità i nostri progetti.

La Mindfulness ci aiuta così a riportare l’attenzione al presente, ad educare il nostro sistema nervoso, a regolarlo e a focalizzare la nostra attenzione su ciò che è per noi importante. L’atto di accorgerci che la mente è andata via, e di riportare l’attenzione al respiro, facilita quel processo di disidentificazione, che ci permette di trovare realmente noi stessi, di liberarci dagli automatismi assimilati in tempi ormai remoti e di certo non più utili.

Credere in se stessi dipende da come ci vediamo

Capire così quali siano i pensieri ricorrenti rispetto a noi stessi, o alle nostre capacità, oppure riuscire a riconoscere sempre meglio i nostri stati interni, imparando a gestirli, è un passo necessario per far crescere intenzionalmente la nostra capacità o meno di credere in noi stessi.

Quante volte ci capita di rinunciare ai nostri progetti, o anche semplicemente a certe semplici esperienze di relazione, semplicemente perché diamo per scontato che non saremmo in grado, che sarebbe troppo difficile. Ripercorrendo nella memoria più o meno consapevolmente tutte l’esperienze precedenti di fallimento?

La vita ci programma, ciò che la maggior parte di noi trascura è che ciascuno ha la possibilità di divenire cosciente di questi programmi e iniziare a trasformarli.

Per fare questo la cosa più semplice è quella di impostare la propria vita diversamente, cercando di costruire abitudini di pensiero ed azione diverse, mettendo ordine nella nostra realtà, a partire dalla nostra casa, nell’ambiente di lavoro, nelle relazioni e dentro noi stessi. Vivendo progressivamente sempre più esperienze positive ed arricchenti, piccoli grandi successi grazie ai quali far crescere la piccola piantina della fiducia in se stessi e dell’autostima.

Pianificare la nostra crescita

Ciò che la maggior parte di noi sottovaluta è il potere del cambiamento. Quanto ciò che ripetiamo ogni giorno nella nostra vita ci modifichi nel profondo, ogni giorno di più. Se vuoi credere in te stesso puoi, ad esempio, imparare a pianificare il tuo successo.

Ti sarà capitato di iniziare una qualsiasi attività nella vita. Andare a scuola, fare sport, stare con gli altri ecc.. Per ciascuna di queste attività hai dovuto imparare a metterci costanza, continuità, impegno. Giorno dopo giorno hai imparato moltissimo e oggi sei ciò che sei grazie alle ripetizioni che hai effettuato regolarmente.

Così come hai imparato a fare tante cose (camminare, mangiare, correre, saltare, leggere, e tutto il resto..) puoi imparare anche ad avere sempre più fiducia in te stesso. Puoi imparare a credere in te stesso. Come? Pianifica.

Prova a pensare all’ultima volta in cui facendo qualcosa hai sentito di avere fiducia in te stesso. Potrebbe essere quando hai organizzato e svolto l’ultimo viaggio. Oppure quando ha iniziato, realizzato e concluso un progetto. Tutte queste esperienze hanno fatto crescere la tua fiducia in te stesso. Magari in specifici ambiti, ma anche nella visione più generale di te.

Inizia a programmare una serie di progetti da realizzare, secondo il tuo punto di partenza, che ti porterebbero a far crescere la tua capacità di credere in te stesso. Potrebbe essere l’impegno a meditare ogni giorno, o a fare sport, o realizzare un piccolo o grande progetto. Valuta tu, ma inizia.

Incontrare difficoltà e superarle ci fa crescere

Vedi, come diceva un grande terapeuta, Roberto Assagioli, la Volontà ha un potere incredibile dentro di noi. La volontà fa sintesi, ci permettere di mettere insieme tutti i pezzi.

Se definisci un programma e lo segui, ciò che accadrà dentro di te è che inizierai a incontrare difficoltà e a superarle. Questo farà crescere in te sempre più la capacità di credere nel tuo potenziale, in ciò che sei.

Metti in conto che incontrerai i classici nemici interiori. La paura, sia del successo e sia del fallimento, l’ansia, la mancanza di fiducia, il dubbio di non star facendo la cosa giusta, il timore di non essere effettivamente in grado. La mente è molto creativa nel creare tutti questi ostacoli. Ma se tu metti in conto che per certo incontrerai queste difficoltà, puoi anche iniziare a pianificare con maggiore sicurezza la crescita della fiducia in ciò che sei.

Troppo spesso leggiamo questi “pensieri negativi” come il segno che stiamo sbagliando e, invece di insistere, desistiamo. Insisti, vai fino in fondo. La tua capacità di credere in te stesso crescerà.

Gli ostacoli lungo il cammino

Sono diversi gli ostacoli che possiamo incontrare lungo il cammino del credere in noi stessi. Tutti sviluppiamo, in misura maggiore o minore, un giudice interiore che costantemente ci assilla con le sue ingiunzioni. Spesso apprendiamo fin da bambini una serie di cognizioni negative rispetto a noi stessi che non hanno un riscontro nella realtà, ma che, sviluppate in una fase della vita in cui eravamo maggiormente plasmabili, si sono sedimentate. Vivendo una serie di circostanze, senza una rappresentazione chiara di ciò che effettivamente stava accadendo, ci siamo trovati a sviluppare una visione distorta di noi stessi che, inconsapevolemente, tendiamo a reiterare.

Frasi come “non sei in grado”, “non ce la farai”, “non hai abbastanza risorse”, ricorrono ogni giorno. Soprattutto quando ci troviamo a superare dei nuovi limiti il nostro giudice interiore sembra riattivarsi con maggior vigore, tendendo a spingerci verso il basso. Alle volte potremmo provare anche un senso di angoscia e spaesamento, o addirittura la percezione di perdere completamente il controllo. 

Incontrare la paura

Questo accade perché ci troviamo di fronte alle nostre paure. Faccia a faccia con quelle immagini negative di noi stessi che da sempre, più o meno silentemente, ci perseguitano.

Per credere in se stessi è necessario non cedere a questa illusioni della mente, cercando invece di stare con i piedi per terra, e osservare la realtà per ciò che essa realmente è. In molti casi chi ha un forte giudice interiore è anche una persona che chiede tanto a se stessa e che ha raggiunto discreti risultati nella vita. Nonostante questo continua a vivere un conflitto interiore fonte di grande sofferenza.

Risvegliarsi a se stessi e vedere le cose come stanno è un passo fondamentale del credere in se stessi. Fermarsi, osservarsi e riuscire a vedersi per ciò che si è, senza lenti che ingrandiscano o rimpiccioliscano, ma, semplicemente per ciò che si è. Lo sviluppo di questo sano distacco emotivo ci permette di affrontare con sempre maggiore serenità le nostre paure e di accrescere una solida autostima, basata su ciò che effettivamente siamo stati in grado di fare.