Roberto Assagioli, il padre del transpersonale

Roberto Assagioli viene da tutti riconosciuto come uno dei più grandi terapeuti del secolo scorso.

Il suo lavoro pionieristico ha avuto il coraggio di spostarsi dai paradigmi ufficiali in psicologia elevandosi verso le più alte vette della spiritualità umana. Dove altri vedevano stati regressivi Assagioli vide tutto il potenziale umano, la possibilità dell’uomo di elevare il suo spirito, le sue emozioni, i suoi processi interni verso ideali più alti di quelli relegati alla semplice componente istintuale dell’uomo.

Assagioli è stato il fondatore della Psicosintesi, un modello terapeutico di riferimento per chi non si accontenta di una visione mortifera dell’uomo, relegato ad animale addomesticato che deve trovare il modo migliore per sopravvivere nella complessità della civiltà in cui si trova. Assagioli vide nella terapia la possibilità di elevazione, di educazione e di costruzione di una personalità transpersonale, in grado cioè di trascendere sé stessa, di andare oltre, di superare i propri ristretti confini per abbracciare una visione più ampia dell’essere umano, un amore più grande.

Roberto Assagioli
Roberto Assagioli

La storia di Roberto Assagioli

Figlio di Leone Grego ed Elena Kaula nasce a Venezia il 27 febbraio del 1888, rimase a due anni orfano del padre per prendere poi il cognome del secondo marito della madre, Emanuele Assagioli Todesco, un medico ebreo della ricca borghesia veneziana che gli permise, fin dai primi anni, di sviluppare interessi eclettici grazie ad un’elevata disponibilità economica. Si avvicinò grazie alla madre fin da subito alla teosofia, approfondendo sempre più il suo interesse verso le diverse religioni e più in generale spiritualità ed esoterismo. Si avvicinò molto alle filosofie orientali fra cui in particolare quella indiana.

Fu uno studente modello, trasferitosi con la famiglia a Firenze, dopo una maturità conseguita a soli 16 anni, si iscrisse a medicina per laurearsi sotto la supervisione di Carl Gustav Jung con una tesi sulla psicoanalisi, in un epoca in cui le idee psicoanalitiche venivano accettate ancora da ben pochi. Divenne così il primo psicoanalista italiano, il primo anche ad essere iscritto alla Società Psicoanalitica Internazionale.

Si specializza in psichiatria e fonda la rivista “Psiche” su cui viene pubblicato il primo scritto di Freud tradotto da Assagioli in italiano.

In quegli anni tuttavia, nonostante fosse stato designato da Freud stesso come il portatore della psicoanalisi in Italia, Assagioli inizia a sviluppare il suo pensiero, allontanandosi sempre più da una visione ristretta dell’uomo. Pur continuando a stimare e riconoscere il fondamentale lavoro di Freud che diede avvio allo studio sull’inconscio, Assagioli decise di andare oltre. Forte della sua vasta cultura teosofica e delle tante esperienze spirituali maturate nei suoi viaggi e approfondimenti, Assagioli volle creare così un “nuovo modello di cura” che non volesse più solo analizzare la psiche ma anche farne sintesi, aiutando l’uomo a sviluppare il carattere, evolvere verso una personalità integrata.

Assagioli rimase buon amico di Jung per il resto della sua vita, con lui condivise molto del suo pensiero. Pare fra l’altro che sia stato proprio Jung, in una lettera scritta a Freud, ad usare per primo il termine “psicosintesi”. Nel 1926 fondò la sua scuola di Psicosintesi mentre nel 1973 la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica. Morì a Capolona il 23 agosto del 1974.

Assagioli, l’innovatore senza tempo

Assagioli è stato un innovatore, un rivoluzionario nel suo campo. Egli attinse a una conoscenza e a una cultura millenaria, approfondendo lo studio dei più antichi testi vedici, integrando lo Yoga Sutra di Patanjali e scrivendo ad esso la prefazione, facendo ricerca sugli effetti della meditazione decenni prima che essa venisse presa sul serio dalla scienza (come oggi finalmente sta accadendo ad esempio con la Mindfulness e più in generale con lo Yoga).

Il suo sapere è stato innovativo e ha posto le basi per una conoscenza ancora non del tutto esplorata. Nel contempo le solide basi sui cui ha edificato il suo modello di riferimento sono quelle dell’antica filosofia orientale, in una visione dell’uomo in cui le istanze transpersonali fanno da motore ultimo, dirigendo la vita umana verso una continua evoluzione che ciascuno ha il compito di realizzare.

Nozioni come quelle del Sè Superiore sono fondamentali per dirigere la terapia verso il simbolico, verso l’integrazione, verso la realizzazione di quei pieni Valori Umani che, da soli, possono testimoniare una personalità realmente integrata e realizzata.

La Volontà

Uno degli aspetti più interessanti del suo insegnamento fu quello di dedicare molta importanza alla Volontà, intesa come un fattore costituente dell’uomo, unico in grado di muoverlo verso livelli sempre più alti. Assagioli anche in questo è stato un innovatore, mostrando al mondo quanto la Volontà non sia altro che un “muscolo” che può essere allenato per permetterci di raggiungere qualsiasi scopo nella vita. La volontà, spesso relegata ad una dotazione di partenza che alcuni hanno e altri no, viene vista da Assagioli come un perno intorno al quale ruota tutta la personalità umana, un motore propulsivo fondamentale per far trascendere l’uomo verso istanze transpersonali legate al più alto Sè.

In questo video approfondisco l’argomento.

La meditazione creativa di Assagioli

Assagioli, come accennato, è stato il primo a dare davvero importanza alla meditazione. Non solo, a riconoscerne il grande potere terapeutico e soprattutto la funzione fondamentale nell’educare la mente umana. Assagioli aveva ben chiaro quanto fosse importante, all’interno di un percorso di crescita interiore, divenire sempre più in grado di dominare la mente, indirizzarla, guidare i pensieri verso ideali più alti. Le sue intuizioni sono oggi confermate da solidi studi che hanno mostrato al mondo gli incredibili effetti della meditazione sul nostro cervello.

Per Assagioli la meditazione era uno strumento di elevazione individuale ma anche collettivo. Tramite la meditazione le persone potevano unirsi, allinearsi, creare un campo di coscienza comune, creativo. La meditazione creativa diveniva così uno strumento importante per generare nuovi pensieri, nuove immagini e rappresentazioni del mondo.

Fu questo suo spirito profondamente pacifista e devoto al benessere globale a causargli l’arresto durante la seconda guerra mondiale. Ma anche in questa situazione avversa dalle sue riflessioni scaturì un libro intitolato “la libertà in prigione”, ad indicare quanto per chi è padrone della sua mente non vi siano realmente limiti.

La Psicosintesi oggi

Oggi la Psicosintesi è un movimento ricco e articolato, diffuso in tutto il mondo. Solo in Italia sono presenti più di 18 fra centri e gruppi. Il riferimento principale è l’Istituto di Psicosintesi con sede a Firenze.

Grazie alla collaborazione che Assagioli ebbe con Maslow e Victor Frankl può essere a pieno titolo considerato anche come il fondatore della Psicologia Transpersonale.