Perdonare, perché è così importante

Perdonare è un atto non scontato, che può fare molto la differenza nella nostra vita. Alcuni ritengono che perdonare sia qualcosa che “dovremmo” fare per gli altri. Eppure il perdono è un atto cosciente che possiamo imparare a fare prima di tutto per noi stessi.

Perdonare è un atto volitivo. Viene considerato come la scelta consapevole di non voler più rivendicare un torto subito. Saper perdonare è essere in grado di “lasciar andare”, nella consapevolezza di quanto l’altro ci abbia fatto soffrire o messo in difficoltà. Per perdonare è necessario superare il rancore, il risentimento, mettere da parte il desiderio di vendetta e di far passare all’altro ciò che abbiamo subito.

Spesso l’atto del perdono viene associato alla religione, o, più in generale, alla spiritualità. Come fosse un atto di beneficienza da fare per l’altro, per liberarlo dal fardello.

Perdonare

Perché imparare a perdonare

In realtà il perdono è un atto che dovremmo imparare a compiere prima di tutto per noi stessi. Secondo Fred Luskin, considerato il massimo esperto su questo tema, il rancore uccide più di molte altre malattie. Luskin, che ha svolto moltissima ricerca sul perdono, dirigendo lo  Stanford University Forgiveness Projects (progetto sul perdono dell’Università di Stanford), ha evidenziato quanto saper perdonare sia un atto che serve principalmente a chi perdona. Saper perdonare rafforza le difese immunitarie, riduce la pressione arteriosa, abbassa ansia e depressione, migliora la qualità del sonno.

Dalla conoscenza popolare sappiamo già quanto il risentimento sia in grado di logorare le persone. Oggi, questo dato è pienamente confermato dalla ricerca scientifica. Perdonare è un atto che dovremmo compiere prima di tutto per noi stessi. Per riuscire a vivere meglio la nostra quotidianità, per ridurre le emozioni negative e incrementare quelle positive.

I passi del perdono

Ma vediamo i passi che secondo il dr. Luskin ciascuno di noi deve compiere per riuscire a perdonare:

  1. Chiarisci bene a te stesso che cos’è accaduto e che cosa ti fa soffrire della situazione. Condividi poi le tue riflessioni con un paio di persone.
  2. Impegnati con te stesso per sentirti meglio, ricordando che il perdono è per te, non per gli altri.
  3. Perdonare non significa necessariamente riconciliarsi con la persona che ti ha ferito o perdonare l’azione. Perdonare serve a recuperare la pace interiore imparando a distaccarsi maggiormente da quanto accaduto.
  4. Cerca di vedere le cose per ciò che sono. Potresti accorgerti di come il disagio che provi derivi più dai sentimenti, dai pensieri e dal turbamento fisico che stai soffrendo ora, non da ciò che ti ha offeso o ferito due minuti, o 10 anni, fa.
  5. Quando ti senti maggiormente in difficoltà, prova a ridurre lo stress con pratiche specifiche (meditazione, yoga, sport, eccc..)
  6. Liberati dall’aspettativa di ricevere qualcosa che non arriva dalla vita o dalle persone intorno a te. Riporta a te il tuo potere, ricordando che tu solo puoi ricercare salute, amore, amicizia e prosperità impegnandoti ogni giorno. Se ti aspetti che accada qualcosa che non è in tuo potere far accadere rischi di continuare a soffrire.
  7. Cerca vie diverse da quelle che ti hanno fatto soffrire per raggiungere i tuoi obiettivi.
  8. Una vita ben vissuta è la migliore vendetta. Invece di concentrarti sui tuoi sentimenti feriti, e dare quindi potere alla persona che ti ha causato dolore, impara a cercare l’amore, la bellezza e la gentilezza intorno a te. Concentrati nell’apprezzare ciò che hai, piuttosto che occuparti di ciò che non hai.
  9. Cambia prospettiva rispetto al passato e ricorda la tua scelta eroica di perdonare.

Andare più in profondità

Quelle qui elencate sono più o meno semplici strategie che ciascuno di noi può mettere in atto per cercare di perdonare, di ridurre quell’attrito interiore e liberarsi dalla sofferenza. Chiaramente ciascun caso è diverso, ciascuna situazione richiede diversi tipi di interventi, ma di certo cambiare prospettiva può rivelarsi molto utile.

Una domanda che potremmo ad esempio porci è qual’è il beneficio che abbiamo ottenuto da quanto successo. Capita di subire torti, dai più banali ai più complessi e articolati. Un piccolo furto, un tradimento, un maltrattamento subito fin da bambini ad opera dei propri genitori. Chiaramente gli effetti dentro noi e il lavoro di rielaborazione che dovremo fare saranno ben diversi. Di certo potremo però domandarci quanto ciò che è accaduto ci ha fatto cambiare. Cosa ha generato in noi di positivo.

Ad esempio, nel caso di un furto subito, potremmo aver imparato ad essere più attenti, a non lasciare in giro ciò a cui teniamo. In seguito a un tradimento, potremmo renderci conto di quanto ciò che è accaduto ci abbia spinti a vivere meno relazioni superficiali e a cercare una maggiore profondità o semplicemente a non accontentarci più. Infine una storia familiare difficile in cui siamo stati maltrattati fin da piccoli, se rielaborata, potrebbe averci reso molto più forti e resilienti, capaci di affrontare con maggiore serenità situazioni difficili della vita.

Ancora, per ciascuno è diverso. Specialmente in certe fasi di dolore è difficile assumere questa prospettiva. Se ad esempio siamo ancora esposti alla situazione o alla persona che ci ha fatto soffrire tutto potrebbe diventare più complicato. Eppure riuscire a spostare l’attenzione dal momento, ricercando una visione più ampia potrebbe aiutarci a vedere le cose da un altro punto vista. Che cosa posso imparare da tutta questa storia?

Slegarsi dal passato

Un altro elemento che trovo importante e che già Luskin ha in parte evidenziato è che il rancore lega al passato. Perdonare serve a liberarci, a rompere le catene di ciò che è stato, a lasciar andare quanto accaduto per dare spazio al nuovo. È un atto d’amore per noi stessi, di autocompassione. Se continuo a pensare a ciò che una persona mi ha fatto, o non mi ha fatto, rimango costantemente legato a lei. Potrei dirmi “non vorrei comportarmi mai così”, “sono una persona diversa”, “quella tal persona ha sbagliato facendo così e così”, di fatto rimarrei sempre legato a lei. Continuando a ruminare su quanto è stato impedisco alla mia mente di stare nel presente, di liberarsi di ciò che è stato.

Proviamo a vederla in un altro modo. Una tal persona mi ha rubato qualcosa (fiducia in me stesso, tempo, dignità, beni materiali ecc..) di fatto, se continuo a pensare a lei, continua a rubarmi qualcosa. Con la differenza che in questo caso sarebbe più corretto dire che sono io che continuo a donarle qualcosa che non vorrei darle.

L’unico bene prezioso

In fin dei conti se ci pensi l’unico bene davvero prezioso che dovremmo temere di perdere è il tempo. Il tempo è l’unico nostro reale possedimento. Non sappiamo quanto ne avremo ma sappiamo per certo che ad ogni istante sarà meno. Se ho subito un torto e continuo a pensarci sto sprecando tempo.

La questione è fare una scelta. Posso fare qualcosa per ciò che è stato? Ho, ad esempio, subito un torto da una persona che non rivedrò più nella vita. Posso in qualche modo cambiare le cose? No? Allora basta. Mi è del tutto inutile continuare a pensarci. Ogni istante dedicato a questo sarà un istante sprecato. Oppure posso intervenire. In questo caso potrò darmi un tempo e poi decidere il mio percorso d’azione. Il punto è liberarmi di quel peso che, altrimenti, continuerebbe a logorarmi impedendomi di vivere. Costringendomi a sprecare l’unico bene per me davvero prezioso.

Perdonare se stessi

Un altro tema importante ha a che fare con il perdono di noi stessi. Alle volte facciamo fatica a perdonare gli altri perché in primis non perdoniamo noi stessi per esserci cascati, per non essere stati abbastanza forti, per non esserci accorti. In questo caso il perdono deve passare dall’imparare a perdonare noi stessi. Dal comprendere che ciò che è accaduto è accaduto e se le cose sono andate in quel modo è perché in quel momento non eravamo in grado di farle andare diversamente.

Ancora ritorniamo ad una prospettiva evolutiva. Ciò che accade nella vita ha delle conseguenze. Se riusciamo a far tesoro dell’esperienza e superare quanto è stato, possiamo evolvere e liberarci dalle zavorre con più strumenti e possibilità per il futuro.

Se ho sbagliato, e oggi mi rendo conto dei miei errori, con buona probabilità non sbaglierò più. Ciò che è accaduto diviene così un apprendimento importante che posso portare con me senza più provare tensione o risentimento.

Perdonare non è accettare e far finta di niente

Un altro aspetto importante da evidenziare parlando di perdono è che esso non implica l’accettazione incondizionata di ciò che è stato. Se perdono una persona che mi ha fatto del male non sto giustificando l’azione che essa ha compiuto. Anzi proprio perché consapevole di quanto ho sofferto posso pienamente condannare l’azione, e mettere in atto tutta una serie di contromisure per far si che non mi possa più capitare nulla del genere. Se ad esempio sono in una relazione di coppia posso perdonare l’altro ma chiarire, ad esempio, che non accetterò più certi comportamenti.

Questo aspetto alle volte limita la nostra capacità di perdonare lasciandoci nella paura di poter di nuovo subire quanto accaduto se solo abbassiamo la guardia.

Quando perdonare è difficile

Infine, nel mio lavoro di psicoterapeuta ho ascoltato molte storie e alcune sono state così forti e complesse da lasciarmi basito. In molti di quei casi, di certo, il perdono potrà essere il frutto di un percorso lungo e periglioso, che potrà necessitare dell’aiuto di qualcuno che ci accompagni, aiutandoci a rielaborare in profondità quanto è accaduto.

Non sempre riusciamo a fare tutto il lavoro da soli e questo dipende dal fatto che alcuni eventi subiti possono essere stati così traumatici da averci messo in profonda difficoltà. Generando ferite mai rimarginate per le quali è necessario un lavoro terapeutico e mirato. Alle volte gli effetti di quanto accaduto possono essere ancora così pervasive ed evidenti da impedirci di lasciar andare.

Ciò nonostante possiamo fare molto, anche solo l’intento di voler perdonare, e di voler superare quanto è accaduto, è un passo che può cambiare profondamente la nostra vita, inserendoci in un cammino che potrà portarci molto lontano. Superate le difficoltà e recuperata la nostra stabilità e serenità potremo fare molto per lasciar andare definitivamente il passato.