Disturbo dipendente di personalità

Quella di Disturbo dipendente di personalità è una diagnosi assegnata a individui eccessivamente bisognosi e dipendenti dagli altri.

Viene classificato come disturbo di personalità del Cluster C (presentazione timorosa / ansiosa). Maggiormente compromettente di una “semplice” dipendenza affettiva, il disturbo dipendente di personalità è una condizione patologica dove la dipendenza è tale da compromettere molte delle naturali funzioni della vita.

Disturbo dipendente di personalità - Enrico Gamba

I sintomi del disturbo dipendente di personalità

Secondo il DSM il disturbo è caratterizzato da un bisogno pervasivo ed eccessivo di essere “preso in carico” dall’altro, con conseguenti  comportamenti di sottomissione e “aggrappamento”. Forti paure di separazione presenti dalla prima età adulta in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti:

  1. Difficoltà  a prendere decisioni di routine senza input, rassicurazioni e consigli da altri.
  2. Richiede agli altri di assumersi le responsabilità per loro.
  3. Paura di non essere d’accordo con gli altri e di rischiare la disapprovazione.
  4. Difficoltà  a iniziare i progetti senza il sostegno degli altri.
  5. Eccessivo bisogno di ottenere nutrimento e sostegno da parte degli altri, permettendo anche ad altri di imporsi piuttosto che rischiare il rifiuto o la disapprovazione.
  6. Si sente vulnerabile e indifeso quando è solo.
  7. Cerca disperatamente un’altra relazione quando una finisce.
  8. Preoccupazione non realistica di essere lasciato solo e incapace di prendersi cura di se stesso.

La dipendenza nel corso dello sviluppo

Nel corso dello sviluppo vi sono diversi gradi di dipendenza dagli altri, normali e socialmente accettati.

I bambini sono indifesi e totalmente dipendenti dai loro caregivers per tutti i bisogni di sopravvivenza. Hanno poca autonomia e non sono in grado di prendersi cura di se stessi. Nel tempo bambini e adolescenti sviluppano sempre più gradi di indipendenza. Passando da una condizione di impotenza ad una di sempre maggiore potenza nella vita.

Socialmente ci si aspetta che gli adulti siano autosufficienti, a meno che non si trovino in una condizione di disabilità fisica o psicologica. Le persone anziane possono richiedere diversi gradi di cura, a seconda della loro salute. Verso la fine della vita alcuni potranno essere di nuovo completamente dipendenti dai caregivers che si occuperanno di loro.

Tuttavia, quando una persona non ha la capacità, appropriata per l’età, di operare autonomamente, i criteri diagnostici per il disturbo di personalità dipendente possono essere soddisfatti.

Quando e come si sviluppa il disturbo dipendente di personalità

Sempre secondo il DSM-5, il disturbo dipendente di personalità si manifesta in genere nella giovane età adulta. Ma anche in adolescenza è possibile intravedere dei segnali.

In genere durante l’adolescenza impariamo ad essere sempre più autonomi e a sviluppare un nostro modo di pensare e di rappresentarci la realtà. Spesso è proprio in questa fase che ci troviamo a “scontrarci” con le visioni di chi si prende cura di noi e a differenziarci da loro.

Alle volte, tuttavia, capita che anche in questa fase alcune persone rimangano dipendenti dai propri genitori o in generale dalle figure di attaccamento. Non riuscendo così a sviluppare quelle funzioni di autonomia fondamentali come uscire da soli o occuparsi dei propri bisogni primari. In questi casi può strutturarsi un disturbo dipendente di personalità, dove la persona rimane invischiata in relazioni che gli trasferiscono un’immagine di sé come incompetente, non in grado di risolvere le cose da solo.

Relazioni iperaccudenti o autoritarie

Spesso il disturbo dipendente di personalità viene associato a dinamiche relazionali avute fin dai primi anni di vita con figure di attaccamento iperaccudenti o autoritarie.

Come diceva Maria Montessori, uno dei danni maggiori che un genitore può fare a un figlio è quello di risolvergli tutti i problemi.

I bambini e poi gli adolescenti hanno bisogno di sbagliare e correggere mano a mano il tiro. Quando un genitore si sostituisce al figlio, inevitabilmente gli comunica che non lo ritiene in grado, che sta sbagliando o che il modo in cui fa le cose non va bene. Nel tempo questa modalità di relazione può minare profondamente l’autostima del giovane, convincendolo di non essere in grado.

Anche un atteggiamento autoritario è stato associato allo sviluppo di una dipendenza affettiva o addirittura di un disturbo dipendente di personalità. Anche in questo caso il decidere continuamente per l’altro passa inevitabilmente il messaggio di inadeguatezza e incapacità, oltre ad impedire all’altro di sviluppare un proprio pensiero critico e strutturato.

Prevalenza del disturbo dipendente di personalità

In genere la prevalenza del disturbo si manifesta nella donne che risultano maggiormente colpite. Nel 2000 si stimava (APA) un’incidenza in America dello 0,49%.

La tendenza di una maggiore presenza di donne con tale disturbo lascia pensare a quanto fattori culturali e sociali possano incidere nello sviluppo di un’inadeguata immagine di sé.

Gli individui con disturbo di personalità dipendente possono continuare a risiedere con i genitori oltre i trent’anni, non imparare a guidare un’auto, essere disoccupati e non completare la propria istruzione. Nel DSM-5 si nota che gli individui con disturbo dipendente di personalità tollerano situazioni dalle quali altri si ritirerebbero prontamente, compresi abusi verbali, fisici e sessuali (American Psychiatric Association, 2013). Le donne con disturbo dipendente di personalità sono risultate a rischio di abuso coniugale. Spesso a causa della dipendenza economica ed emotiva dai loro mariti violenti (Loas, Cormier e Perez-Diaz, 2011).

Tendono ad essere ingenui, hanno confini poveri e entrano in nuove relazioni senza prevenire i potenziali rischi (Cleveland Clinic, 2014), possono essere inclini allo sfruttamento da parte di individui predatori. La personalità  dipendente tollera gli abusi a causa della paura dell’abbandono e della convinzione di non essere in grado di funzionare senza supporto. In questo modo, verrà  stabilita una dinamica di relazione molto malsana.

Il trattamento del disturbo dipendente di personalità

I disturbi di personalità  sono tipicamente molto resistenti al trattamento, poiché la personalità  può essere definita come un insieme relativamente stabile di tratti, valori, atteggiamenti e credenze riguardo a se stessi, agli altri e al mondo.

Un disturbo di personalità è una versione maladattativa e disfunzionale della descrizione sopra menzionata. L’individuo con un disturbo di personalità  generalmente considera gli altri come il problema, facendo fatica a intravedere il proprio contributo. Ciò lo rende meno propenso a cercare la psicoterapia.

Il lavoro terapeutico sarà focalizzato nell’aiutare la persona a ricostruire la propria storia e a riaccedere ai vissuti di inadeguatezza e disvalore, al fine di ricostruire una più corretta e adeguata immagine di sé.

All’interno di un percorso di psicoterapia relazionale integrata sarà possibile utilizzare diversi strumenti terapeutici fra cui l’ipnosi, interventi di terapia cognitivo comportamentale, pratiche di consapevolezza come la Mindfulness e altro ancora, al fine di aiutare la persona a divenire sempre più in grado di sviluppare un pensiero autonomo e la capacità di seguire un proprio percorso di vita.

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