Viktor Frankl è stato un faro nella moderna psicoterapia occidentale. Primario del Policlinico neurologico di Vienna è stato docente di neurologia e psichiatria all’Università di Vienna. Ha inoltre insegnato in diverse Università degli Stati Uniti ricevendo 26 dottorati honoris causa.
Il suo messaggio più importante ha a che fare con il senso della vita e su quanto questo possa andare determinare profondamente la nostra esistenza.

A lui si deve la fondazione della logoterapia e dell’analisi esistenziale, conosciuta in tutto il mondo come “Terza scuola Viennese di Psicoterapia”.
La difficile esperienza dei Lager
Nel 1942, durante la sua specializzazione sulla prevenzione dei suicidi e la cura della depressione, Viktor Emil Frankl fu travolto dalla follia antisemita e deportato insieme alla moglie, al fratello e ai genitori in un campo di sterminio. Rimase vittima di soprusi e orrori per tre anni assistendo alla morte di tutti i suoi cari.
La sua esperienza fu devastante, ma nonostante questo riuscì a sopravvivere, attribuendo la sua resistenza essenzialmente a due fattori decisivi: la capacità di decidere e la libertà di atteggiamento.
Viktor Frankl diede testimonianza con la sua vita di quanto noi esseri umani siamo in grado di interpretare differentemente gli stessi eventi andando a trovare un senso anche dove apparentemente esso non c’è.
Per lui il senso di quella esperienza fu di poter sopravvivere e di condividere con il genere umano quanto aveva appreso durante la sua carcerazione.
Il grande ruolo della coscienza nella visione di Viktor Frankl
Nella sua visone “Il significato non solo deve, ma può essere trovato. La coscienza viene in aiuto per una tale ricerca. In una parola, la coscienza è un organo di significato. La coscienza si può definire come la capacità intuitiva di scoprire il significato unico e singolare, nascosto in ogni situazione”.
Guidati dalla nostra coscienza noi esseri umani possiamo scoprire il significato di quanto ci accade nella vita e grazie a questa comprensione trovare appagamento e forza per andare avanti e, come a lui accadde, affrontare le tante piccole o grandi prove della vita.
Il significato ci sostiene e guida nella vita, permettendoci di attingere a nuove forze e energie. Il significato ci motiva dandoci il carburante necessario per portare avanti i nostri scopi nella vita.
La presenza di uno scopo, a detta di Viktor Frankl, era stata la discriminante in chi era riuscito, o meno, a sopravvivere all’olocausto.
La fondazione della logoterapia e dell’analisi esistenziale
Prima ancora della seconda guerra mondiale Viktor Frankl aveva già dato avvio ad una nuova corrente in psicoterapia definita come “Logoterapia“. Questo nuovo movimento cercava di dare una risposta all’emergente bisogno di senso delle persone. I più consueti modelli terapeutici non riuscivano in questa importante missione e così Frankl decise di dedicare il suo impegno a combattere il cinismo dilagante.
Il suo massimo sforzo in terapia è stato proprio quello di riportare le persone al significato più profondo delle cose, consapevole che partendo da esso sia possibile davvero costruire percorsi di cura efficaci.
L’analisi esistenziale, successivamente denominata Logoterapia aveva come scopo quello di trovare il senso della vita, di tornare al Logos. Nel modello di Frankl l’uomo ha il grande potere e la responsabilità dell’autodeterminazione e può fronteggiare sia fattori ambientali e sia fattori genetici, alla ricerca di uno scopo più alto nella vita.
Un altro concetto fondamentale della visione di Frankl è l’unicità e la singolarità dell’uomo così come del senso che ciascuno può trovare nella sua vita.
La capacità di scegliere come vogliamo vivere
Frankl insistette molto anche sull’importanza di poter scegliere consapevolmente come vogliamo vivere la vita. Le cose accadono, ma il modo di reagire ad esse dipende essenzialmente da noi e, in definitiva, al senso che gli diamo.
Quando comprendiamo di poter lavorare sul significato che diamo agli eventi della vita possiamo anche cambiare il nostro modo di reagire a quegli eventi stessi. Questo è un passaggio importante che, se compreso, può davvero aiutarci a fare la differenza nella vita.
Alle volte non possiamo fare molto per evitare certe situazioni, eppure il nostro modo di interpretarle ci permetterà di affrontarle in modo del tutto diverso. Se riusciamo a lavorare sul senso che diamo a ciò che accade possiamo scegliere come reagire agli eventi della vita.
Il ruolo dell’educazione secondo Viktor Frankl
Anche l’educazione aveva per Frankl un ruolo molto importante e inedito rispetto al suo tempo. Lontano da una visione conformista Viktor Frankl vedeva l’educazione come l’allenamento della coscienza a trovare lo scopo di ciascuna situazione.
Ciascuno dovrebbe allenarsi a scoprire le “esigenze racchiuse nelle singole situazioni”. Come se ogni situazione avesse uno scopo evolutivo importante per la persona che deve solo essere scoperto e metabolizzato. La missione della coscienza diventa così quello di intravedere questo scopo e di agire di conseguenza.
Perché ciò accada la coscienza dev’essere allenata a intravedere uno scopo nei diversi fatti della vita e a sviluppare una visione più ampia della vita.
L’attualità del messaggio di Viktor Frankl
Il messaggio di Viktor Frankl è ancora del tutto attuale ma tuttavia poco praticato in psicoterapia. Troppo spesso prevale ancora oggi una visione limitata e cinica dell’uomo, dove il senso viene relegato al semplice soddisfacimento immediato dei bisogni.
Introdurre nella nostra visione un senso più profondo significa andare a ricercare un disegno più ampio per comprendere la nostra esistenza, uno scopo che dia spessore a ogni attimo della vita.
Il messaggio di Frankl è molto vicino a quello di più antiche culture, lo ritroviamo nel concetto di IKIGAI giapponese o anche nella visione più spirituale orientale. Di fatto questo modello di pensiero va a soddisfare un bisogno profondo dell’essere umano che, se soddisfatto, è in grado di farci sviluppare energie e potenziali nascosti, in grado di trasformare profondamente le nostre vite.
Come diceva Roberto Assagioli, contemporaneo di Frankl, anch’esso interessato ad una visione più transpersonale della terapia, l’evidenza dell’esistenza dello spirito sta negli effetti che esso ha sull’uomo.