Successo. Ecco un fattore fondamentale
Il successo nella vita è di certo uno dei temi maggiormente discussi in psicologia.
La domanda è: “che cosa fa si che una persona abbia successo mentre un’altra non riesca a raggiungere una piena realizzazione nella vita?”
Prima di tutto in realtà andrebbe compreso quali siano gli indicatori che possiamo utilizzare per definire il “successo“.
Ma se consideriamo il successo anche solo semplicemente come il raggiungimento dei propri obiettivi la questione diventa allora:
“Perché alcuni riescono ad ottenere ciò che vogliono mentre altri si perdono inesorabilmente a fronte delle tante derive della vita?”
Il successo e l’esperimento dei marshmallow di Stenford
Uno degli esperimenti in psicologia a mio avviso più affascinanti su questo tema è di certo l’esperimento dei marshmallow di Stanford.
Nel 1960, presso l’Università di Stanford, Walter Mischel e Ebbe B. Ebbesen portarono avanti un esperimento sull’effetto che il dilazionamento del piacere ha nella vita delle persone.
La questione era: “I bambini che sanno aspettare per avere una ricompensa più grande avranno poi anche più successo nella vita?”
Il successo veniva misurato usando indicatori come la SAT scors, una scala attitudinale utilizzata nelle scuole americane, i risultati scolastici, il body Mass index (indice di massa corporea) e altri indicatori della loro vita in generale.
L’esperimento sul successo di Mischel
L’esperimento era estremamente semplice: ai bambini con età media di quattro anni e mezzo veniva offerto un marshmallow posato sul tavolo. Subito dopo gliene veniva offerto un altro, dicendogli: “Se aspetti a mangiare questo per 15 minuti ne avrai due”.
I risultati dello studio furono davvero molto interessanti. Dai 600 bambini che parteciparono fu possibile trovare differenze significative fra quelli in grado di aspettare e quelli invece che non resistettero alla tentazione.
I risultati mostrano come i bambini in grado di aspettare erano anche quelli che, in generale, secondo gli indicatori utilizzati, presentavano punteggi più alti.
In questo video è possibile vedere una replica dello studio originale.
I follow up dell’esperimento
Molti anni dopo, nel 1988, Mischel potè fare un follow up ai ragazzi che avevano partecipato all’esperimento da bambini. Il risultato fu che i ragazzi che durante l’esperimento erano riusciti ad aspettare venivano ora descritti dai loro genitori come significativamente più competenti degli altri.
Successivamente nel 2011, usando le nuove tecnologie per la scansione del cervello, è stato possibile scoprire come gli adulti che da bambini avevano aspettato avevano la corteccia prefrontale molto più attiva degli altri che avevano più attivo invece il corpo striato. La corteccia prefrontale è tipicamente associata alla facoltà di autoregolazione interna, fondamentale in moltissimi ambiti della vita.
La capacità di differire il piacere è la base del successo
Questo studio è molto interessante perché testimonia quanto la nostra capacità di differire il piacere sia un aspetto fondamentale della vita.
Chi è in grado di aspettare, di sacrificarsi al momento in vista di qualcosa di più grande è in genere molto più in grado nella vita di ottenere ciò che per lui è importante.
Come diceva William James, uno dei più grandi psicologi americani:
“La capacità di richiamare volontariamente l’attenzione che vaga, più e più volte, costituisce la vera radice del giudizio, del carattere e della volontà. Un’educazione che affinasse questa capacità, sarebbe l’educazione per eccellenza”.
Infine la domanda può essere: “I bambini aspettavano perché avevano la corteccia prefrontale più sviluppata o semplicemente perché erano stati educati a farlo?”
A tal riguardo è interessante sapere che gli stessi studi condotti su diversi gruppi sociali hanno dimostrato quanto la cultura di riferimento influenzi poi la capacità dei bambini di dilazionare il piacere. Come a dire che questa facoltà può essere appresa.
La Mindfulness come strumento per raggiugnere sempre più successo nella vita
Qualsiasi siano i nostri propositi, per raggiungere i propri obiettivi è necessario saper aspettare.
Chi sa aspettare riesce ad arrivare. Gli altri faranno sempre fatica. Ma come fare ad incrementare la nostra capacità di differire il piacere? Come possiamo imparare ad autoregolarci definendo con chiarezza obiettivi e percorsi?
Oggi la pratica più studiata che la ricerca ha dimostrato essere in grado di amplificare sempre più le nostre capacità di autoregolazione (e attivare la corteccia prefrontale :-)) è di certo la Mindfulness. La Mindfulness ha la capacità di modificare il nostro cervello, di insegnarci a differire il piacere, di aiutarci a controllare la mente.
Con i bambini la Mindfulness ha dato dei risultati notevoli aiutandoli nei tanti e diversi ambiti di vita: alimentazione, sonno, studi, sport. Anche con gli adulti gli effetti certificati sono ormai tantissimi, dalla cura dell’ansia, nella depressione, nei disturbi alimentari e più in generale nello stress. In generale la Mindfulness come già James aveva intuito è la strada che ciascuno di noi può percorrere per riuscire sempre più a costruire il proprio successo personale, la propria piena soddisfazione di vita.
Eigste, Inge-Marie; Zayas, Vivian; Mischel, Walter; Shoda, Yuichi; Ayduk, Ozlem; Dadlani, Mamta B.; Davidson, Matthew C.; Aber, J. Lawrence; Casey, B.J. (2006). “Predicting Cognitive Control From Preschool to Late Adolescence and Young Adulthood” (PDF). Psychological Science. 17 (6): 478–484.
Mischel, Walter; Ebbesen, Ebbe B.; Raskoff Zeiss, Antonette (1972). “Cognitive and attentional mechanisms in delay of gratification”. Journal of Personality and Social Psychology. 21 (2): 204–218.
Schlam, Tanya R.; Wilson, Nicole L.; Shoda, Yuichi; Mischel, Walter; Ayduk, Ozlem (2013). “Preschoolers’ delay of gratification predicts their body mass 30 years later”. The Journal of Pediatrics. 162: 90–93.
Eigste, Inge-Marie; Zayas, Vivian; Mischel, Walter; Shoda, Yuichi; Ayduk, Ozlem; Dadlani, Mamta B.; Davidson, Matthew C.; Aber, J. Lawrence; Casey, B.J. (2006). “Predicting Cognitive Control From Preschool to Late Adolescence and Young Adulthood” (PDF). Psychological Science. 17 (6): 478–484.