Piaget, assimilazione, accomodamento e vita quotidiana

Piaget, uno psicologo svizzero che ha fatto la differenza

Piaget è stato uno psicologo svizzero particolarmente importante nella storia della psicologia e in particolare nei tanti studi sullo sviluppo umano. Psicologo, biologo, filosofo e pedagogista viene considerato il fondatore dell’epistemologia genetica.

Jean Piaget

L’epistemologia genetica è un ramo della scienza che studia lo sviluppo della conoscenza.

In tempi in cui ancora i bambini venivano considerati come adulti in miniatura Jean Piaget è stato il primo a definire come i processi cognitivi dei bambini abbiano un funzionamento diverso da quello degli adulti.

Questo ha di certo contribuito in quel processo di tutela dei bambini e di salvaguardia del loro processo di crescita.

Le teorie di Piaget

Piaget ha portato quindi l’attenzione su come sviluppiamo la conoscenza e in particolare su quali siano i processi di questo apprendimento.

La sua riflessione è di certo nata dalla questione dell’adattamento. La questione è come fa l’uomo ad adattarsi all’ambiente circostante?

Secondo il modello introdotto grazie all’epistemologia genetica il processo stesso di acquisizione della conoscenza modifica la conoscenza stessa che andiamo ad acquisire.

Assimilazione e accomodamento

In particolare ciò che accade di continuo in tutto l’arco della vita è un’alternanza costante di assimilazione e accomodamento, due processi che di fatto permettono il continuo adattamento dell’essere umano.

Assimilazione

L’assimilazione secondo Piaget è quel processo che ci permette di acquisire costantemente nuove conoscenze, esperienze, informazioni che andiamo a collocare in schemi progressivamente sempre più complessi dentro di noi.

Accomodamento

L’accomodamento è invece il continuo modificarsi di quegli stessi schemi per riuscire a raggiungere una visione sempre più coerente e in “equilibrio” rispetto alle nuove conoscenze assimilate.

Ogni volta che ci troviamo a dover assimilare informazioni non subito collocabili nei nostri schemi precedenti essi necessitano di un processo di accomodamento che permetta loro di trasformarsi e accogliere nuove conoscenze.

Tale processo necessariamente porta a fasi alterne di equilibrio e disequilibrio.

Le teorie di Piaget e le neuroscienze

La teoria di Piaget è in realtà molto attuale e interessante alla luce delle conoscenze derivate dalle neuroscienze. Le neuroscienze si occupano di studiare nel dettaglio il funzionamento del nostro sistema nervoso e in particolare del cervello.

Oggi le neuroscienze ci insegnano che il nostro cervello è plastico, in continua trasformazione. Tale trasformazione avviene in relazione alle esperienze della vita e in particolare a quelle che ripetiamo con costanza o particolarmente intense.

I primi studi che hanno chiarito il concetto di neuroplasticità sono stati quelli sui violinisti o sui tassisti di Londra che grazie alle loro attività ripetitive quotidiane mostrarono, grazie alle nuove strumentazioni che permettevano di osservare un cervello “vivo”, delle aree del cervello maggiormente sviluppate proprio in relazione a quelle attività ripetitive.

Pattern di attivazione neuronale

Oggi grazie alla risonanza magnetica funzionale o alla Pet (tomografia ad emissione di positroni), è possibile osservare il cervello in funzione e in particolare come esso si attivi durante le diverse attività.

Grazie a questi strumenti sappiamo che di continuo nel nostro cervello si attivano pattern di attivazione neuronale o, per intenderci, grandi reti di neuroni che assumono configurazioni di vario tipo coinvolgendo diverse aree del cervello in relazioni alle diverse attività e alle diverse funzioni coinvolte.

Di fatto questi pattern di attivazione neuronale si attivano portando ad alimentare le zone neuronali coinvolte che, semplicemente grazie a questo processo, ricevono sempre più sangue, ossigeno e nutrimento.

Accade così che grazie alla ripetizione costante tali zone o strutture neuroni si consolidano tendendo poi a riattivarsi con sempre maggiore facilità.

Neuroscienze, assimilazione e accomodamento

Com’è intuibile tali processi neuroni sono in realtà simili a quanto dedotto da Piaget. Il nostro cervello continuamente si struttura in forme che permettono l’assimilazione di nuove informazioni, in un processo senza fine che grazie alla continua assimilazione porta ad una continua trasformazione o accomodamento.

Assimilazione e accomodamento nella vita quotidiana

La questione diviene così come poter utilizzare queste conoscenze così utili nella nostra vita quotidiana. Comprendere come funziona il nostro processo di conoscenza ci permette di prevedere ad esempio la nostra reazione all’acquisizione di nuove informazioni e soprattuto di sviluppare sempre più attenzione a quali schemi andiamo a costruire e consolidare dentro noi stessi.

Come detto le esperienze che ripetiamo, più di tutte, vanno a concorrere nella costruzione delle nostre strutture interne. La questione diviene allora quella di porre sempre più attenzione a ciò che accade nella nostra vita, al presente, al susseguirsi delle nostre tante attività, interne o esterne che siano.

Uno strumento molto utile per fare questo è di certo la Mindfulness. Una pratica di consapevolezza che da sola ci permette sempre più di divenire consapevoli di ciò che realmente accade dentro e fuori di noi.

In questo video della serie “gli approfondimenti del dr. Gamba” approfondisco meglio quest’argomento. Buona visione!