I pensieri intrusivi sono una realtà con cui molte persone si confrontano quotidianamente. Si tratta di pensieri che si insinuano nella mente senza alcun controllo da parte nostra e spesso possono essere sgradevoli, ansiosi o persino disturbanti. Questi pensieri possono apparire improvvisamente, causando disagio e confusione. Vediamo cosa sono esattamente i pensieri intrusivi, le possibili cause, e le strategie per affrontarli in modo sano ed efficace.

Cos’è un pensiero intrusivo
Un pensiero intrusivo è un pensiero indesiderato che si presenta nella mente in modo involontario e incontrollabile. Questi pensieri possono variare in intensità e contenuto, ma sono spesso caratterizzati da una sensazione di intrusione nella sfera mentale dell’individuo. Ad esempio, potresti sperimentare pensieri intrusivi che riguardano la violenza, la perdita di controllo, la paura o il disagio sessuale.
I pensieri intrusivi possono apparire in molte forme diverse. Alcuni esempi comuni includono:
- Pensieri violenti: Questi possono includere fantasie di ferire qualcuno o te stesso, anche se non hai alcuna intenzione di farlo.
- Pensieri sessuali: Pensieri di natura sessuale che possono essere inappropriati o disturbanti per la persona che li sperimenta.
- Pensieri di perdita di controllo: Questi pensieri possono riguardare la paura di perdere il controllo su te stesso o sulla tua mente.
- Pensieri di contaminazione: Sensazioni di sporcizia o contaminazione che possono riguardare oggetti o persone.
- Pensieri ossessivi: Pensieri che si ripetono costantemente nella mente e sono difficili da controllare.
Cause dei Pensieri Intrusivi
Le cause esatte del pensiero intrusivo non sono completamente comprese, e comunque andrebbero analizzate caso per caso, ma ci sono alcune teorie che possono aiutare a spiegarli. Alcuni fattori che possono contribuire all’insorgenza di pensieri intrusivi includono:
- Ansia e stress: L’ansia e lo stress possono aumentare la probabilità di sperimentare pensieri intrusivi. Quando si è ansiosi, la mente è più suscettibile a pensieri negativi e preoccupanti.
- Traumi passati: Le persone che hanno subito traumi o eventi stressanti nella loro vita potrebbero essere più inclini a sperimentare pensieri intrusivi.
- Disturbi mentali: Alcuni disturbi mentali, come il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), sono caratterizzati da pensieri intrusivi come uno dei sintomi principali.
- Genetica: È stato suggerito che alcune persone potrebbero essere geneticamente predisposte a sperimentare pensieri intrusivi.
- Cambiamenti ormonali: Variazioni nei livelli ormonali possono influenzare la frequenza e l’intensità dei pensieri intrusivi.
- Sensibilità individuale: Le persone hanno livelli diversi di sensibilità ai pensieri intrusivi. Ciò significa che ciò che potrebbe essere considerato un pensiero intrusivo per una persona potrebbe non esserlo per un’altra.
Pensieri intrusivi o ricorrenti?
Ai fini esplicativi può essere utile fare una distinzione fra pensieri intrusive e pensieri ricorrenti.
A Tutti capita di sperimentare pensieri insistenti e ricorrenti nell’arco della vita. Ci sono dei periodi in cui siamo “ossessionati” da un progetto, da un’idea, da una situazione che abbiamo vissuto o che dobbiamo ancora vivere.
Ad esempio, quando ci troviamo a pianificare un nuovo progetto potremmo sperimentare nella mente un continuo ripresentarsi di pensieri e immagini relativi a quello stesso progetto. Anche quando magari vorremmo fare altro la spinta dopaminergica volta alla realizzazione del progetto stesso ci invade. Questo è del tutto normale, e non dovrebbe essere inteso come un pensiero intrusivo vero e proprio.
Potrebbe anche capire capitare di vivere una situazione difficile che ci ha messo in difficoltà: come una litigata, un piccolo incidente, un errore commesso che potrebbe avere delle conseguenze. In tutti questi casi il nostro sistema entra in uno stato di allerta che ci porta ad avere continue immagini o risonanze di ciò che è accaduto. La nostra mente tende costantemente a ripensare all’accaduto e a proiettare quali potranno essere le diverse conseguenze.
In tutti questi casi noi tuttavia siamo consapevoli della ragione per la quale continuiamo ad avere questi pensieri e immagini. Questo è un primo criterio da tenere in considerazione volendo fare una distinzione fra i pensieri intrusivi e i pensieri “ricorrenti”.
Quando il trauma è troppo
Nel caso del trauma, ad esempio, sappiamo come esso sia in grado di generare diversi effetti nella nostra mente. Un evento traumatico, anche se non per forza con la “T maiuscola”, come potrebbe essere un piccolo incidente, ma inaspettato, può generare in noi pensieri ricorrenti riferiti all’evento stesso.
Potremmo trovarci nuovamente in situazioni analoghe e avere flash di quanto è successo, oppure anche avere sensazioni forti che ritornano. Tuttavia quando i traumi sono stati più intensi, e soprattutto dimenticati nelle spire del passato, essi possono portare pensieri e immagini per noi difficili da collocare nella coscienza. Questo può portare ad avere pensieri definiti più “canonicamente” intrusivi.
Per questo parlando di pensieri intrusivi si può più parlare di un continuum dove da un pensiero ricorrente via via si può arrivare a veri e propri pensieri intrusivi. Ho approfondito questo tema in questo video della serie “Riflessioni”.
Il conflitto interiore
Un’altra causa dei pensieri intrusivi da considerare è che essi possono dar voce a conflitti interiori non ancora risolti. Alcune immagini caratteristiche dei pensieri intrusivi, se analizzate in profondità, potrebbero aiutarmi a comprendere quelli che possono essere veri e propri conflitti interiori dei quali non sono pienamente consapevole.
Potrei, ad esempio, avere un pensiero intrusivo legato all’autolesionismo, e questo potrebbe diventare per me una forma di ossessione. In questi casi grazie a un buon percorso di psicoterapia potrei comprendere come quell’immagine nasca da qualcosa che non mi perdono del passato, oppure sia espressione di un atteggiamento molto critico che più in generale potrei avere con me stesso.
In questi casi generalizzare è sempre limitato e a volte controproducente. Si tratta di capire cosa accade nella vita di ciascuno di noi.
Quando il pensiero intrusivo diventa un DOC
I pensieri intrusivi, nella loro forma più classica, possono essere anche uno dei sintomi del DOC (disturbo ossessivo compulsivo). Il pensiero diventa ossessivo. L’immagine che si palesa nella mente, diviene così ricorrente e disturbante da costringerci a mettere in atto delle compulsioni. Delle azioni ricorrenti atte a farci gestire il pensiero intrusivo.
Potrei ad esempio avere l’immagine di germi e sporco sulle mie mani e avere la necessità di lavarmele anche molte volte ripetutamente. So razionalmente che le mie mani sono pulite ma il pensiero intrusivo è così forte e presente da “costringermi” a mettere in atto la compulsione, il continuo lavarmi le mani.
La compulsione diviene l’unico modo per gestire l’angoscia interna derivante dal pensiero ossessivo.
In questi casi più estremi è importante intraprendere un lavoro terapeutico su se stessi finalizzato a una vera e propria riappropriazione del proprio mondo interno.
Cosa nutre i pensieri intrusivi
Di certo il più grande nutrimento ai pensieri intrusivi è quello che possiamo dare noi nel momento in cui ci preoccupiamo sempre più di essi. Per come funziona il nostro sistema ciò su cui portiamo l’attenzione diventa sempre più presente nella nostra mente. Se io continuamente mi ripeto di “non pensare a un cavallo”, nella mia mente lentamente si farà sempre più strada l’immagine di un cavallo.
Allo stesso modo quando ci troviamo di fronte a un pensiero intrusivo esso è in genere talmente ingombrante e fastidioso da attivare in noi tutta una serie di processi interni che, di fatto, continuano ad alimentarlo.
Potrei, per esempio, avere un pensiero intrusivo rispetto al mio orientamento sessuale. Questo, per me, potrebbe essere una fonte di grande disturbo interno, portandomi continuamente a mettere in atto una serie di azioni per cercare di capire sempre meglio quale effettivamente sia il mio orientamento.
Naturalmente, questo continuare a portare l’attenzione al tema, e mettere in atto azioni per cercare di dirimere la questione, farà sì che il mio sistema sia sempre più attento a tutti i piccoli segnali, tutti i piccoli dettagli che possono in qualche modo aiutarmi a capire. La naturale conseguenza di tutto ciò sarà quella di essere talmente focalizzati sulla questione da renderla una vera e propria ossessione.
Imparare a lasciare andare, o quantomeno a comprendere che questo stesso meccanismo di fatto nutre il pensiero intrusivo, è molto importante. Uno dei passi fondamentali in terapia.
Affrontare i Pensieri Intrusivi
Di certo affrontare i pensieri intrusivi può essere una sfida, e a seconda della loro intensità è alle volte necessario un supporto terapeutico, ma ci sono diverse strategie che possono aiutare a gestirli in modo efficace:
- Accettazione: Il primo passo nell’affrontare i pensieri intrusivi è, come detto, accettarli come parte normale dell’esperienza umana. Non cercare di reprimere o sopprimere questi pensieri, poiché questo potrebbe solo aumentarne il potere.
- Consapevolezza: Impara a diventare consapevole dei tuoi pensieri senza giudicarli. Riconosci che i pensieri intrusivi sono solo pensieri e non rappresentano la realtà o la tua identità.
- Distrazione: Quando i pensieri intrusivi diventano travolgenti, cerca di distrarti con attività che ti piacciono o che richiedono concentrazione. Questo può aiutare a interrompere il ciclo dei pensieri negativi.
- Pratica della mindfulness: La mindfulness è una tecnica che può aiutarti a sviluppare una maggiore consapevolezza dei tuoi pensieri e sentimenti senza giudizio. Può aiutarti a distanziarti dai pensieri intrusivi.
- Terapia: Se i pensieri intrusivi sono particolarmente disturbanti o interferiscono significativamente nella tua vita, considera di cercare l’aiuto di uno psicoterapeuta.
- Farmaci: In alcuni casi, un professionista della salute mentale potrebbe raccomandare l’uso di farmaci per ridurre l’ansia o altre condizioni sottostanti che contribuiscono ai pensieri intrusivi.