Ansia e depressione, una connessione profonda

Ansia e depressione sono intimamente legate fra loro.

Il legame profondo che unisce questi stati della mente non è sempre chiaro. Comprenderlo può aiutarci ad uscire dalla spirale di sofferenza in cui spesso ansia e depressione ci conducono, convincendoci di non avere più via di uscita.

Molto spesso quando veniamo sopraffatti dall’ansia ci innervosiamo, sentiamo un senso di disagio misto a preoccupazione e stress. La mente si affolla di pensieri riguardanti particolari problemi o preoccupazioni. Iniziamo così a sentirci male. Il passo successivo è quello di iniziare a sentirci di aver fallito, di non essere o di non essere stati in grado. Il passo successivo è la depressione.

Ansia e depressione - enrico gamba

Che cos’è l’ansia

L’ansia è uno stato di attivazione interna che ci costringe in una condizione di tensione. Dal latino angere, “stringere” l’ansia ci sprona, entro certi limiti, ad impegnarci, a dare di più, ad insistere.

Entro certi limiti però, perché dopo un certo punto l’ansia diventa un problema, spesso immobilizzandoci e impedendoci di affrontare davvero le questioni.

Nelle sue forme più gravi l’ansia può sfociare in fobie, attacchi d’ansia, attacchi di panico, ipocondria come anche nel disturbo ossessivo compulsivo meglio conosciuto come DOC.

In questi casi l’ansia diviene patologica ed è in genere necessario un intervento di psicoterapia.

Da dove nasce l’ansia

Essenzialmente l’ansia nasce dalla convinzione di non avere abbastanza risorse, competenze, qualità per far fronte alle prove della vita. Quando andiamo in ansia ci sentiamo inadeguati, incapaci di affrontare le tante prove della vita.

Per questo motivo l’ansia è così strettamente legata all’autostima.

L’ansia ha un correlato neuronale importante, che coinvolge le zone più profonde del nostro cervello, le stesse coinvolte nella paura e in quelle reazioni di stress che tanto ci danneggiano.

Spesso l’ansia ha origini familiari. E’ proprio in famiglia che apprendiamo questo modo di affrontare le cose, interiorizzandolo per modellamento osservando i nostri genitori o per reazione ai loro modi di fare.

Che cos’è la depressione

La depressione è anch’essa una patologia sempre più diffusa. Si stima che nel mondo abbia un’incidenza maggiore del 10% causando molteplici sofferenze.

Quando si soffre di depressione si iniziano a vivere momenti di confusione, squilibri nell’umore, perdita o eccesso di sonno e/o appetito, un calo motivazionale. In buona sostanza ci si sente, come il termine stesso suggerisce, “senza pressione”.

Come se le nostre risorse di energia fossero state prosciugate.

Da dove nasce la depressione

Anche in questo caso è stata riscontrata una familiarità. Le persone che soffrono di depressione hanno spesso familiari che hanno vissuto la stessa problematica.

La depressione può comparire nella nostra vita in relazione a svariati eventi. Traumi, abbandoni, fallimenti, cambiamenti improvvisi della nostra vita ecc..

Uno dei meccanismi più “interessanti” per spiegare il funzionamento della depressione è quello dell’impotenza appresa.

Abituandoci a soffrire, semplicemente impariamo che non possiamo fare nulla per evitare la sofferenza.

Ansia e depressione, come si alternano dentro di noi

Ansia e depressione sono così strettamente legate.

Entrambe sottendono all’idea che non possiamo farcela, che non saremo in grado. Che non riusciremo a cambiare la nostra vita. Spesso a fronte di un progetto di vita difficile iniziamo a sentirci in ansia, non in grado di portare a termine quanto voluto e desiderato.

L’ansia diventa così importante, stringendoci sempre più nella sua morsa. Ecco che si apre così la porta alla depressione. Dopo l’insuccesso nella realizzazione dei nostri progetti arriva quel senso di svuotamento e annullamento tipico di questo male.

La depressione si insinua così sempre più nelle nostre vite, costringendoci a ritenere che solo quando staremo bene potremo iniziare nuovamente a vivere. Impedendoci di renderci conto che è solo iniziando a fare quelle stesse cose che potremo stare bene.

I collegamenti fra ansia e depressione

  • L’ansia è terreno fertile per la depressione. la probabilità di incorrere in un disturbo depressivo aumenta in presenza di un disturbo d’ansia. All’incirca la metà delle persone che soffrono di depressione maggiore soffrono anche di ansia persistente.
  • Le persone depresse si sentono spesso ansiose e preoccupate. Ansia e depressione si alternano così a vicenda, l’una attivando l’altra.
  • Chi soffre di un disturbo post traumatico da stress può più facilmente sviluppare un disturbo depressivo.
  • Una predisposizione genetica o l’attivazione di particolari geni sembra coinvolta nello sviluppo di entrambe queste patologie.

Di fatto chi è preoccupato perché insicuro rispetto alla possibilità di affrontare o risolvere un problema si trova spesso nella condizione di ritirarsi, annullarsi, annichilirsi di fronte all’impossibilità di fare una scelta, di superare la difficoltà, di uscire dal circuito del continuo rimuginio e ruminazione.

Ansia e depressione, come uscirne

Le vie per uscire da ansia e depressione sono in realtà molteplici.

A seconda del livello di gravità e dal perdurare dello stato di ansia e depressione potrà essere più o meno facile uscirne.

Come psicologo a Milano mi è capitato più volte di trovarmi di fronte a questa stretta combinazione. In genere è utile un intervento completo che affronti i diversi temi sui diversi livelli.

I tanti livelli della terapia

E’ importante comprendere prima di tutto le condizioni di vita attuali della persona: relazioni, professione, stabilità economica, ecc.. Tutti questi fattori sono in genere importanti nel determinare i livelli del nostro umore.

Come accennato è poi utile comprendere quali siano le radici familiari del problema, quali i modelli appresi e, in genere inconsapevolmente, ripetuti.

Altro tema importante riguarda i pensieri ricorrenti, lo stato effettivo della mente. Su questo livello è spesso necessario intervenire utilizzando pratiche di consapevolezza come la Mindfulness.

Grazie alla pratica di consapevolezza è possibile infatti imparare a spezzare il circolo vizioso dei pensieri che spesso conducono alla sofferenza. In questo caso è in genere tuttavia importante, prima di introdurre pratiche come questa, comprendere il livello effettivo di depressione. In casi particolarmente gravi è infatti preferibile procedere solo all’interno di un percorso più strutturato di psicoterapia.

Un altro strumento estremamente utile per intervenire in questi casi è l’ipnosi. Grazie all’ipnosi clinica è possibile lavorare sui diversi stati della mente, aiutando la persona ad interrompere i soliti circoli viziosi e a trovare nuove possibilità.

In questo video della serie “Pratica la mente” approfondisco meglio il tema dell’ansia, spiegando alcuni strumenti per riuscire a gestirla meglio.