Alta sensibilità, come gestirla

Come possiamo gestire l’alta sensibilità? Quali sono le strategie che possiamo mettere in atto? A che cosa dobbiamo prestare maggiormente attenzione?

La definizione di persona altamente sensibile è stata introdotta per la prima volta dalla dottoressa Elaine Aron. La Aron, grazie ai suoi studi, ha evidenziato come alcune persone abbiano la tendenza a processare maggiormente le informazioni percettive, analizzandole con maggiore profondità.

Tale tendenza è risultata essere innata, geneticamente determinata, e riscontrata in almeno altre 100 specie di esseri viventi, gatti, cani, uccelli, pesci, alcune piante. Parrebbe che si tratti di uno specifico tratto temperamentale, utile per la sopravvivenza. Se sono in grado di analizzare maggiormente i contesti, sarò anche più in grado di prevedere possibili pericoli.

Alta sensibilità

Ciò che maggiormente colpisce di questi studi è la larga diffusione del fenomeno. Al momento si ritiene che circa il 20% della popolazione abbia questa tendenza innata. Troppi per poterla considerare un semplice disturbo, troppo pochi perché vengano eseguiti studi e approfondimenti sistematici, anche se la ricerca se ne sta sempre più occupando.

Alcune caratteristiche di un’alta sensibilità

L’alta sensibilità è caratterizzata proprio da un eccesso di elaborazione delle informazioni. Tipicamente le persone altamente sensibili tendono ad essere maggiormente colpite, o infastidite, da rumori forti, continuo brusio, luci abbaglianti, odori intensi, in generale da una sovrastimolazione. Di fronte a troppe cose da fare in poco tempo si disorganizzano, facendo più fatica. Hanno più spesso bisogno di fermarsi e raccogliere le proprie energie in spazi neutri e con pochi stimoli. Sono molto attratte dalla natura e, in generale, dalla bellezza. Hanno una ricca vita interiore.

Per lungo tempo questo tratto temperamentale è stato incompreso e scambiato con la semplice timidezza. In realtà la ricerca ha mostrato come circa il 30% delle persone altamente sensibili siano estroverse.

Si tratta proprio di una semplice tendenza innata a processare maggiormente ciò che accade intorno a noi. Il cervello delle persone altamente sensibili ha un suo specifico funzionamento che oggi viene maggiormente riconosciuto e studiato. Ne ho parlato qui.

Chiaramente nei nostri confusi e affollati tempi moderni le persone altamente sensibili possono avere alcune difficoltà nella vita quotidiana, a meno di non mettere in atto alcune strategie.

Come gestire l’alta sensibilità

Vediamo quindi come possiamo gestire meglio l’alta sensibilità. Molti di questi suggerimenti sono in realtà utili per tutti.

1) Conosci te stesso

Di seguito ti darò alcune strategie, ma la prima questione fondamentale, se vuoi davvero riuscire a gestire sempre meglio l’alta sensibilità, è quella di conoscere sempre meglio te stesso. Consocersi significa comprendere cosa ci nutre e cosa ci intossica, cosa ci piace e cosa no. Conoscersi necessita di attenzione, presenza, partecipazione alla vita. Questa competenza, non scontata, è la maggior tutela di fronte ai fatti, e alle tante situazioni, della vita. Se mi conosco so anche come reagirò ai tanti diversi stimoli della vita e inizierò naturalmente ad organizzarmi di conseguenza.

2) Cerca di avere una buona routine di vita

Uno degli elementi che un buon ricercatore conosce bene è l’importanza di ridurre le variabili. Le persone altamente sensibili tendono a essere molto complesse. Tale complessità è data principalmente dal grande numero di informazioni che il loro cervello processa. Per ridurre le variabili, e quindi le informazioni da analizzare, la cosa più semplice che possiamo fare e costruirci una routine regolare, e funzionale. Dormire, mangiare, lavorare e svolgere le nostre attività mantenendo lo stesso orario può essere di grande aiuto. Non si verrà distratti dai cambiamenti costanti che una vita troppo sregolata comporterebbe.

3) Dormi bene, mangia sano

Sonno e cibo meritano un approfondimento. Il principio è quello di mantenere una certa stabilità nei nostri processi interni. Per fare questo un sonno regolare e sufficiente è necessario. Benché per ciascuna persona possa essere diverso, in generale, dormire almeno sette ore per notte sembra essere il tempo minimo, per permettere al nostro sistema di recuperare pienamente le energie, e vivere lo stato di veglia con maggior presenza e meno stress. Per una persona altamente sensibile questo può essere un fattore dirimente. L’altro aspetto è quello del cibo. Anche in questo caso molto importante è mantenere una certa continuità, sia come orari, sia come quantità e tipologia di cibo. Un semplice eccesso di zuccheri può naturalmente portarci a sbalzi interni che possono essere malgestiti se il nostro sistema è troppo impegnato ad elaborare informazioni.

4) Cerca di ridurre le fonti di stress

Questo discorso può essere applicato a molti ambiti. In famiglia, al lavoro, a scuola, sono molti i momenti della giornata in cui possiamo sentirci sotto stress. Per riuscire a ridurre l’impatto della frenesia della vita serve sia una pianificazione attenta e curata, sia l’utilizzo di specifiche strategie. Potremmo ad esempio pianificare di evitare orari di punta in cui sappiamo esserci molte, troppe persone. Riorganizzare la nostra agenda cercando di lasciare più tempo fra un impegno e l’altro. Ancora più in generale scegliere un’attività che permette di essere meno stimolati.

Inoltre potremo introdurre semplici strategie come indossare auricolari ascoltando una lieve musica di sottofondo e degli occhiali da sole per ridurre la stimolazione visiva. La ricerca ha mostrato, ad esempio, che indossare occhiali da sole riduce il rischio di arrabbiarsi.

5) Prenditi del tempo ogni giorno per te stesso in un luogo tranquillo

Prendersi del tempo per se stessi è, in generale, una scelta che tutti dovremmo fare, a cui spesso non siamo però educati. Nel caso delle persone altamente sensibili questo aspetto diventa ancora più importante. Prendersi del tempo per se stessi, in cui fermarsi e riflettere su ciò che sta accadendo, su ciò che abbiamo fatto, su ciò che vogliamo fare, può essere estremamente importante per una persona che tende ad avere una maggiore profondità e complessità. Se non riesco a prendermi il tempo per analizzare, riflettere, meditare sulla mia vita, la sensazione che potrò trarne è quella di confusione, di caos, di non avere le redini di quanto mi stia accadendo. Un eccesso di alta sensibilità potrebbe portarmi ad acuire queste sensazioni, mettendomi ancora più in difficoltà. Molto utile sarà anche organizzare uno spazio privato e silenzioso in cui sappiamo che non saremo disturbati. Una sorta di “caverna” in cui poterci rifugiare per recuperare e stabilire il nostro equilibrio interiore.

6) Evita di accavallare troppi impegni

Lo stress nasce dall’idea di non avere abbastanza risorse per fronteggiare le prove della vita. Se tendo ad accumulare troppe cose da fare, troppi impegni, troppi obiettivi, rischierò sempre di essere sotto stress. Per gestire l’alta sensibilità dovrò invece imparare a darmi il tempo di fare le cose, iniziarle e concluderle, evitando di sovraccaricare il mio sistema con continue stimolazioni.

7) Riduci caffeina e nicotina

E, in generale, tutte le sostanza che possono spingere il tuo sistema a processare maggiormente le informazioni. Anche le bevande zuccherate andrebbero evitate. Un giorno un paziente mi raccontò della sua continua agitazione. Fu curioso constatare come non l’avesse mai associata alle cinque coca cole che beveva ogni giorno. Per una persona altamente sensibile anche una sola bibita energizzante potrebbe essere percepita come sovrastimolante.

8) Cerca persone con cui ti trovi a tuo agio

Molti dei pensieri che affliggono la nostra mente hanno a che fare con le relazioni. Le relazioni costruiscono la nostra vita interiore ed esteriore. Per questo motivo la maggior parte del tempo lo passiamo a pensare alle relazioni della nostra vita. Stare all’interno di una relazione tossica farebbe male a chiunque ma, per una persona altamente sensibile, potrebbe davvero essere una condanna a ruminare costantemente su ogni cosa che accade. Imparare a evitare relazioni che non portano a nulla, scegliendo con cura i nostri amici farà la differenza.

9) Medita ogni giorno

La meditazione non è solo utile, è un cambio di prospettiva radicale. Meditare ogni giorno riduce il corstisolo, gli stati infiammatori, calma la mente. La Mindfulness, in particolare, è stata studiata da decenni per i suoi potenti effetti sul nostro sistema. Se vuoi gestire la tendenza a processare troppe informazioni la meditazione Mindfulness ti aiuterà moltissimo nell’imparare a gestire i tuoi pensieri e a dirigerli nelle direzioni che ti sono più congeniali.

10) Cerca il bello e la natura

Infine, un altro aspetto fondamentale per gestire l’alta sensibilità, è quello di passare quanto più tempo possibile in mezzo alla natura, nella bellezza. Anche in questo caso la ricerca scientifica ha mostrato come la natura sia in grado di calmare la nostra mente, ridurre i livelli di stress, aiutarci nella regolazione dei nostri stati interni. Molte ricerche, ad esempio, stanno oggi mostrando come l’inquinamento abbia un impatto profondamente deleterio sul nostro funzionamento cognitivo a causa delle micro infiammazioni causate dalle particelle non smaltite naturalmente dall’organismo. Respirare un aria pulita, passare del tempo nella natura, seguire i suoi ritmi, non potrà farci altro che bene.